Pesa l'incertezza sul mancato accordo con l'Ue per il rilascio dell'ultima tranche da 7,2 mld di euro del piano di salvataggio. Ma Atene resta ottimista: "Forse un'intesa già lunedì"
Continua l'emorragia di capitali in Grecia, sotto il peso dell'incertezza del mancato accordo con l'Ue per il rilascio dell'ultima tranche da 7,2 mld di euro del piano di salvataggio. I depositi bancari nel mese di febbraio sono scesi di 7,8 mld, secondo quanto riferisce la Bce. Segno che i deflussi continuano, seppur in misura inferiore del record segnato a gennaio di 12,2 mld.
Sono molti gli economisti che temono per la Grecia una soluzione 'modello Cipro', e cioè la chiusura degli sporte delle banche per evitare i prelievi. Ma sul fronte dell'accordo con l'Ue il cielo sembra schiarirsi. Ieri il banchiere centrale ellenico, Yannis Stournaras, ha parlato di intesa "molto vicina", spiegando inoltre che la Bce presto riesaminerà la deroga, rimossa il 4 febbraio, che fino ad allora consentiva l'accesso ai finanziamenti diretti. Anche il governo di Atene è ottimista e prevede un accordo con l'Ue all'Eurogruppo di lunedì.