"La mia 'musica aumentata', grazie alla tecnologia digitale, vuole conquistare la dimensione spaziale, normalmente non sfruttata dalla musica, tenendo insieme pittura, danza, videoarte e, appunto, musica". Stefano Mainetti, compositore e direttore d'orchestra, autore di colonne sonore per il cinema e la tv, riassume così, all'Adnkronos, l'intenzione alla base del suo progetto 'Rendering Revolution', che sarà presentato ufficialmente al Maxxi lunedì prossimo, 12 giugno, con anche Michele Dall’Ongaro, presidente dell'Accademia di Santa Cecilia dato che il progetto ha ottenuto la Menzione d’Onore dal Conservatorio di Santa Cecilia di Roma per la valenza scientifica e artistica. 'Rendering Revolution' "è per ora un progetto in cerca delle condizioni per concretizzarsi, un 'pilot' in cerca di produttori - spiega Mainetti - il suo incrociare diverse forme d'arte è una sorta di evoluzione del melodramma che incorpora l'uso dell'immagine fatto nel cinema ma amntioene la centralità della musica. Il progetto puo svilupparsi in una installazione fisica o anche in termini di realtà virtuale ed è modulare, può essere cioè ampliato a piacimento".
In concreto la presentazione al Maxxi sarà costruita con proiezioni che accompagneranno gli spettatori in un viaggio musicale e d’arte: partendo dal centro di un percorso, dove è presente un quintetto di violoncelli, lo spettatore si sposterà lungo quattro corridoi, al termine di ciascuno dei quali lo attendono un’opera d’arte e un diverso brano musicale ad essa ispirata. Quando lo spettatore si accosta al dipinto 'Prove Di Tango' di Patrizio De Magistris, il tema musicale si trasforma in un tango; la metamorfosi della musica continua poi con le note rarefatte che accompagnano la visione del quadro 'Carceri d’Invenzione' di Giambattista Piranesi; un ritmo più energico segue 'Guernica' di Pablo Picasso mentre un brano più dilatato conduce a 'Violon et Compotier' di Georges Braque. Le musiche del percorso sono eseguite da un’orchestra di sessanta elementi, mentre il tema centrale è eseguito dal Maestro Luca Pincini. Ogni quadro è arricchito dalle 'rivoluzioni' di due danzatori letteralmente immersi nella tela. A unire la musica 'centrale' quella cioè del quintetto, al tema specifico di ogni stanza laterale è il suono del singolo violoncello che si trova in corrispondenza del corridoio di collegamento fra le due musiche: quel suono non si elide allontanandosi dalla strumento ma persiste e si fonde con il tema dell'opera. "Lo spettatore ha così un filo rosso sonoro e lungo di esso si muove in una musica che acquisisce dimensione spaziale e dialoga con l'immagine. Il modulo costruito con questi strumenti, queste musiche, queste opere può affiancarsi ed intersecarsi con altri moduli che abbiano altri elementi. In una eventuale versione virtuale teoricamente si può raggiungere qualsiasi dimensione - spiega Mainetti - e così com'è il progetto si può mettere su uno dei tanti supporti per la realtà virtuale già disponibili sul mercato", un mercato affamato di contenuti.