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Escono in Francia per Flammarion le 'Corrispondenze' tra la discendente dell'imperatore e il filosofo e padre della psicanalisi
Marie Bonaparte e Sigmund Freud, una storia d'amore e di psicanalisi. Escono in Francia per Flammarion le 'Corrispondenze (1925-1939)' tra il padre della psicanalisi e la giovane aristocratica francese, discendente dall'imperatore e sposa del principe Giorgio di Grecia e Danimarca. Una affettuosa amicizia durata per oltre 14 anni, una relazione epistolare che mixava confessioni, racconti in prima persona, ricerca d'aiuto, di conforto, ma anche riflessioni sulla letteratura e la politica. Lettere disperate, come le prime ("Ho bisogno di te! per capirmi, per rinascere! per prendere finalmente coraggio per il trionfo di ciò che in me merita di regnare!", scriveva la principessa Bonaparte), ma anche osservazioni e considerazioni su autori o scrittori contemporanei.
Non amava Celine la pronipote di Lucien Bonaparte e sul suo 'Viaggio al termine della notte' scriveva a Freud: " Lo trovo grandioso. È certamente l'opera di un sadico che odiava sua madre, ma è un libro potente". Marie di Grecia e Sigmund Freud si incontrarono per la prima volta a Vienna. Lei è la moglie di un principe di Grecia e Danimarca, madre di due figli Eugénie e Pierre, un'infanzia solitaria da ricca, ricchissima ereditiera (il nonno materno Francois Blanc era il concessionario del casinò di Monte Carlo), stretta tra i fantasmi della depressione, traumi infantili e un matrimonio che stava per naufragare. Eppure si salverà grazie a Sigmund Freud, di cui diventerà paziente e allieva prediletta contribuendo alla fondazione della prima Società di psicanalisi francese e alla creazione della Rivista francese della psicoanalisi.
"Freud l'ha salvata. Diventerà il suo "padre" putativo e la psicoanalisi uno degli obiettivi della sua vita - scrive il settimanale francese Point de vue- Centinaia di lettere e risposte di Freud raccontano il viaggio di questa donna che si credeva perduta, ma anche i dettagli della sua vita quotidiana. La morte della regina Luisa di Svezia, i viaggi in Grecia, le gioie e drammi familiari". Dalle 'Correspondence' emerge il ritratto di una donna coraggiosa e volitiva per quei tempi, soprattutto fedele. Fu lei a salvare Freud e parte della sua famiglia, Marie Bonaparte diede tutto il sostegno necessario, anche economico, per fuggire alla volta di Londra. Il filosofo austriaco e padre della psicanalisi non sarebbe più ritornato a Vienna. Molti dei suoi familiari morirono travolti dalla follia del Nazismo.