Un luogo unico e affascinante, interamente dedicato alla gastronomia italiana e mondiale, in particolare alla storia della cucina. Apre a Roma Garum, la Biblioteca ed il Museo della Cucina, in via dei Cerchi 87, nei pressi del Circo Massimo, in un bellissimo palazzo storico che cattura da secoli l'attenzione dei passanti per la sua caratteristica facciata che ricorda una scenografia teatrale. Oggi le sue sale ospitano dunque una delle più importanti ed eclettiche collezioni private di gastronomia esistenti: quella raccolta con passione quarantennale da Rossano Boscolo, rinomato chef che si è formato a Parigi all'Ecole Lenôtre di Gaston Lenôtre ed è fondatore della Boscolo Etoile Academy.
Girando nella biblioteca, allestita al piano superiore, si possono ammirare libri rari di cucina in preziose edizioni come quella dell'umanista e gastronomo Bartolomeo Sacchi detto il Platina alle prime edizioni dello Scappi (1570) e dell’Artusi (1891). Ed inoltre, le prime ricette a stampa dei piatti più amati: mortadella, salsa verde, mostarda, polpette, panettone, e ancora zuppa inglese, besciamella, solo per citare qualche esempio.
Il museo, al piano inferiore, mette in mostra pezzi, in eleganti teche e vetrine, migliaia di arnesi, pentole, arredi, che spaziano dagli stampi barocchi per il gelato di primo Seicento alle cucine a gas degli anni Cinquanta del secolo scorso; dalle bellissime mezzine toscane ottocentesche e alle contemporanee macchine per la pasta fino alle pentole di design del secondo Novecento. Un tripudio di strumenti che nel corso dei secoli sono stati utilizzati in alta cucina, in pasticceria, dai maestri cioccolatieri e gelatieri, nella panificazione ma anche nelle cucine domestiche. E come non rimanere incuriositi dal primo gioco di cucina per bambini del 1898 o ammirati davanti alla sterminata galleria di pentole e paioli di rame. (FOTO)
Garum incuriosisce anche per il nome che deriva dalla salsa di interiora di pesce usata dagli antichi romani. Non a caso, il palazzo si trova nei pressi del luogo dove si ritiene fosse ubicato il Lupercale in cui Romolo e Remo vennero allattati dalla Lupa.
"Il mio percorso personale mi ha portato a credere che non c’è evoluzione senza la conoscenza della tradizione e dell’opera di chi ci ha preceduto. Ed è per questo che, già quaranta anni fa, ho cominciato a ricercare i libri, più o meno antichi, che ora sono esposti in questo BiblioMuseo" afferma Rossano Boscolo. "Una ricerca che mossa da interessi di studio pian piano è diventata una passione collezionistica ed una passione collezionistica tuttora viva ma che ora chiude il cerchio nel diventare un’esposizione pubblica, aperta a tutti gli appassionati e ai curiosi, nella speranza di restituire alla storia della Gastronomia quello che la Gastronomia mi ha dato".