Dopo lo stop in via precauzionale nel Paese del siero anti covid da parte dell'Aifa
Vaccino AstraZeneca sospeso in Italia in via precauzionale dall'Aifa, dopo lo stop del siero anti covid anche in Germania e Francia. "Le scelte compiute e condivise oggi dai principali Paesi europei su AstraZeneca sono state assunte esclusivamente in via precauzionale in attesa della prossima decisiva riunione di Ema. Abbiamo fiducia che già nelle prossime ore l'Agenzia europea possa chiarire definitivamente la questione", spiega il ministro della Salute, Roberto Speranza, dopo la decisione dell'Agenzia italiana del farmaco. Ma cosa dicono gli esperti?
Per Fabrizio Pregliasco, virologo dell'università degli Studi di Milano, "a questo punto credo che valga la pena questa sospensione" dell'impiego del vaccino anti-Covid AstraZeneca in tutto il Paese, "perché in questi casi le mezze misure possono alimentare agitazione soprattutto nei vaccinandi", spiega all'Adnkronos Salute. "A bocce ferme potrà essere fatta una valutazione più serena", sottolinea l'esperto, direttore sanitario dell'Irccs Galeazzi di Milano. Lo stop temporaneo del siero prodotto dall'azienda anglo-svedese "a questo punto va vista come una necessità. Se più nazioni cominciano a sospenderlo, è bene mantenere una linea comune", aggiunge Pregliasco, ricordando comunque che "in questo momento" fra gli eventi gravi segnalati e la vaccinazione "il legame resta temporale, non causale".
La sospensione precauzionale del vaccino anti-covid di AstraZeneca preoccupa Massimo Galli. "Penso che tutto si risolverà in una bolla di sapone e che farà un gran danno nel rallentare la campagna vaccinale" contro il coronavirus, dice all'Adnkronso Salute il responsabile del reparto Malattie infettive dell'ospedale Sacco di Milano. Questa sospensione "farà un grande danno - afferma Galli - perché creerà ulteriori incertezze nelle persone. Per poi, con ogni probabilità, risolversi in nulla, a meno che - precisa lo specialista - non ci siano dati che non conosciamo".
"Servono grande attenzione e grande precauzione", riconosce il virologo che tuttavia precisa: "Quanto accaduto ha messo in evidenza patologie in realtà molto frequenti. Trombosi venose profonde ed embolie polmonari sono eventi per i quali esiste un elevato rischio nella popolazione, e iniziando a esserci una grande quota di soggetti vaccinati è possibile che ci sia questa correlazione temporale".
"Non posso che condividere la posizione di Aifa. Bloccare le vaccinazioni con AstraZeneca è una misura precauzionale utile a far chiarezza e far sapere che per il Governo la sicurezza dei vaccini è essenziale. Aspettiamo analisi e dati, pronti a ricominciare appena non ci saranno più dubbi", scrive su Twitter l'immunologa dell'università di Padova, Antonella Viola.
"E’ un atto dovuto. Di fronte a delle denunce di morte è chiaro che bisogna prendere delle decisioni e soprattutto verificare qual è la situazione. Non credo che si debbano creare allarmismi". Commenta così il farmacologo Silvio Garattini, presidente dell'Istituto Mario Negri, su Rai Radio1 a 'In Vivavoce'. Secondo Garattini non bisogna creare allarme ingiustificato "per almeno due ragioni. La prima è che questo vaccino è stato usato ampiamente in Inghilterra e non ci sono state particolari reazioni gravi per pensare che ci sia un rapporto di causa ed effetto. Poi, non bisogna dimenticare, usando il buonsenso, che ogni giorno in Italia muoiono tra le 1.800 e le 2.000 persone. E che qualcuno muoia in vicinanza di una vaccinazione, quanto più vacciniamo, tanto più diventa probabile che ci sia qualcuno che muore, ma sarebbe morto in ogni caso. Il vaccino non determina immortalità. Il vaccino protegge solo dal virus. Ma non da tutte le altre cause che determinano mortalità. È un atto dovuto e di cautela, giusto, in attesa di sapere come stanno le cose".
"Credo sia legittimo fermare la vaccinazione con un determinato lotto, dipende dai casi e dai dati. Richiamare un lotto può succedere, è normale. Fermare la vaccinazione con tutti gli altri lotti no”. In Inghilterra “morti legate a trombosi con il vaccino non ce ne sono state, ci sono stati una dozzina di casi con AstraZeneca, qualcuno in più con Pfizer, ma sono numeri che ci si aspetta di vedere su un gruppo di 11 milioni di persone. Nessuno di questi è stato mortale", ha detto a Sky Tg24 Giorgio Gilestro, professore associato di neurobiologia all'Imperial College di Londra.
“I dati che questo vaccino in genere sia sicuro – ha aggiunto poi - sono ormai schiaccianti. Il Regno Unito ha vaccinato più di dieci milioni di persone senza nessun problema apparente. Che ci sia un problema con un lotto può capitare. La sensazione è che la cosa sia sfuggita un po’ di mano e che alcune precauzioni rispetto a un lotto siano poi scalate in questo modo irrazionale. Il vaccino AstraZeneca per quello che sappiamo è sicurissimo - ribadisce - è sicuro tanto quanto gli altri. C’è un sistema di farmacovigilanza che è rispettato in qualsiasi Paese, i dati del Regno Unito sono pubblici. Non c’è nessun motivo per pensare che AstraZeneca possa avere problemi”.