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Ue, l'allarme esercenti a Roma: serrande abbassate e mancati incassi

Immagine di repertorio (Fotogramma)
Immagine di repertorio (Fotogramma)
22 marzo 2017 | 18.19
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"Stimiamo una perdita di almeno 1,5 milioni di euro di incassi solo nel nostro settore di somministrazione alimenti e bevande". E' l'allarme che l'Associazione esercenti pubblici esercizi di Roma (Aeper) lancia all'Adnkronos attraverso il presidente Claudio Pica in vista dei cortei, previsti sabato nella Capitale in occasione delle celebrazioni del sessantesimo anniversario dei Trattati di Roma.

"Nell'area che va dalla stazione Termini alla zona di viale Aventino fino a Ostiense, sono presenti circa mille attività, tra bar, gelaterie, ristoranti e pizzerie al taglio - spiega Pica -. C'è un clima di terrore per quello che potrebbe accadere, sicuramente al passaggio dei cortei gli esercenti abbasseranno le serrande, ma molti non hanno deciso se restare chiusi o riaprire le attività".

"E' giusto garantire il diritto di manifestare ma ci auguriamo che non facciano danni, e soprattutto si spera che il tutto si esaurisca entro il tardo pomeriggio - conclude Pica -. Se si registrassero danni e se il tam tam mediatico si protraesse anche fino a sera, la stima dei mancati incassi nel centro storico potrebbe aumentare drammaticamente per gli operatori del nostro settore".

Corteo Testaccio, esercenti: troppi timori, abbasseremo serrande. Sono pronti ad abbassare le serrande i commercianti di Testaccio che sabato verrà attraversato dal corteo indetto dalla piattaforma sociale Eurostop in occasione del 60esimo anniversario dei Trattati di Roma. Alla manifestazione che da piazza Porta San Paolo arriverà fino a Bocca della Verità attraversando lo storico quartiere romano, a cui hanno aderito anche i sindacati di base e movimento No Tav, sono attese circa 10mila persone. Un corteo che preoccupa residenti e commercianti. "Come possiamo restare aperti dopo quello che abbiamo visto negli anni scorsi in altre zone di Roma? Io ho già deciso alle 13 chiuderò", lamenta il titolare di un bar della zona. "Qui non si tratta di capire se chiudere o meno - dice all'Adnkronos una tabaccaia di via Galvani - ma solo decidere a che ora abbassare le serrande". I più arrabbiati per la scelta del percorso autorizzato nei giorni scorsi sono i titolari dei negozi di via Luca della Robbia. "Non conosciamo le ragioni di questa scelta ma non ce la spieghiamo. Qui sarà vietato parcheggiare già da venerdì mattina e per me - si sfoga il titolare di un ristorante- non sarà una giornata di lavoro persa ma due. Si lavora soprattutto nel weekend e invece...E dobbiamo anche sperare di non avere ulteriori danni". Sulla stessa strada diversi locali hanno un dehors. "Noi smonteremo gli ombrelloni - dice un ristoratore- porteremo dentro tavoli e sedie. E sulla chiusura decideremo in queste ore. Ma non vedo molta scelta". "Qui ci sono dei ponteggi - denuncia un commerciante davanti a piazza Testaccio - Li rimuoveranno? Non so, ma il passaggio di una manifestazione di questo tipo da qui ci lascia senza parole". "Io sono qui da 60 anni e un corteo di questo genere da qui non è mai passato", dice un altro commerciante. E tra i residenti in tanti si dicono stupiti del percorso del corteo. "Perché farli passare qui nel cuore del quartiere?". "Qui rischia di crearsi un imbuto - dice una residente di via Pietro Querini - Chi non potrà andare via, starà chiuso in casa".

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