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Arezzo, spara al ladro e lo uccide

(Fotogramma) - FOTOGRAMMA
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28 novembre 2018 | 09.45
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Svegliato dal rumore di vetri infranti, è sceso al piano inferiore e ha sparato contro uno dei due uomini entrati nella sua ditta uccidendolo. E' accaduto poco prima delle 4 di questa mattina a Monte San Savino (Arezzo). La vittima è un 29enne di origine moldava. Fredy Pacini, 57 anni, dopo aver subito 38 furti negli ultimi anni, da tempo aveva l'abitudine di dormire dentro il capannone della sua rivendita di gomme e bici, per difendere la sua proprietà e aveva raccontato anche in programmi televisivi la sua storia e i motivi della sua esasperazione.

Ascoltato dal pm di turno della Procura di Arezzo il gommista, indagato per eccesso di legittima difesa, avrebbe spiegato che era nel pieno del sonno quando è stato svegliato dal rumore dei vetri di una finestra che erano stati infranti con una mazza. A quel punto sarebbe quindi sceso al piano di sotto del magazzino e avrebbe sparato d'istinto contro Vitalie Tonjoc, classe 1989, colpendolo agli arti inferiori. A chiamare i carabinieri sarebbe stato lo stesso Pacini.

CACCIA ALL'UOMO - Insieme alla vittima c'era un altro uomo a cui ora i carabinieri stanno dando la caccia in tutto il territorio della provincia di Arezzo. Secondo una prima ricostruzione fatta dai carabinieri, erano almeno due le persone entrate nell'area dell'azienda di Pacini, ma all'interno del capannone sarebbe poi riuscito a entrare solo il 29enne ucciso. Gli investigatori stanno anche visionando anche i filmati delle telecamere di videosorveglianza presenti nella zona artigianale e industriale in cui si trova la ditta di Pacini.

COSA E' ACCADUTO - I colpi di pistola, 5 secondo quanto si è appreso, sarebbero stati esplosi quando il gommista avrebbe avuto la certezza di essere un'altra volta vittima di un raid da parte dei ladri. Dei 5 colpi, 3 sarebbero finiti contro il muro e 2 avrebbero raggiunto a una gamba il 29enne che, ferito, si sarebbe trascinato fuori dal capannone e avrebbe cercato di scappare ma è caduto a terra in strada, morendo dissanguato perché centrato a un'arteria femorale. Inutili i tentativi di soccorso da parte del 118. Sarebbero state viste due ferite d'arma da fuoco, una al ginocchio e l'altra alla coscia. La tragedia si è consumata in via della Costituzione, nella zona industriale di Monte San Savino. I carabinieri hanno rinvenuto all'ingresso del capannone del gommista la mazza adoperata dai ladri per spaccare il vetro e penetrare all'interno. La vittima non risulterebbe con precedenti penali. E' stato identificato dai carabinieri, che conducono le indagini, con il passaporto che aveva addosso. Il pm ha disposto una serie di accertamenti diagnostici e scientifici sulla salma, compreso il rilievo delle impronte digitali. Mentre l'autopsia si terrà venerdì prossimo. Lo stesso giorno il pm Andrea Claudiani interrogherà Pacini.

"TRANQUILLO E CON LA COSCIENZA A POSTO" - Pacini ha agito "con legittima difesa a tutti gli effetti". Da indagato, con l'ipotesi di eccesso colposo di legittima difesa, è "perfettamente tranquillo e con la coscienza a posto. Ovviamente è costernato e dispiaciuto per quanto accaduto", ha detto all'AdnKronos l'avvocato Alessandra Cheli, difensore del 57enne. L'iscrizione nel registro degli indagati di Pacini, ha spiegato l'avvocato Cheli, è un "atto dovuto e giusto perché c'è da accertare un fatto, ci sono delle indagini in corso. L'indagine è doverosa e si attendono le risultanze con assoluta serenità". Pacini, in accordo con l'avvocato Cheli e il suo collega Giacomo Chiuchini che, insieme, compongono il collegio difensivo, ha chiesto di essere interrogato dal pm titolare del fascicolo di indagine. "Per rispetto delle istituzioni e dell'autorità giudiziaria, in attesa di rendere l'interrogatorio" Pacini non rilascerà dichiarazioni personalmente alla stampa e ai mezzi di informazione, ha precisato Cheli. Il gommista ha ringraziato, tramite il suo legale, "tutti coloro che hanno espresso solidarietà e vicinanza".

CHI E' FREDY PACINI - La vicenda di Pacini è apparsa più volte di recente nelle cronache nazionali e in tv. Da quattro anni, dopo i primi furti, si era trasferito dalla sua casa nel centro del paese nel capannone dove lavora: "Dormo qui perché voglio sorvegliare personalmente l'azienda dai ladri", aveva detto il gommista. Il precedente tentativo di furto era stato lo scorso marzo: "Li ho visti con il maglione a collo alto e un cappellino calato sulla faccia. Quando hanno capito che c'ero io sono scappati ma sto vivendo in un incubo - raccontò allora Pacini - La mia vita è stata stravolta, sto qui dentro tutto l'anno, per me non esistono ferie, non esistono vacanze. Solo qui dentro. E' dura per me e per la mia famiglia. Solo nel 2014 ho stimato furti per oltre 200mila euro, fra biciclette e gomme". Fredy, così racconta chi lo conosce bene, ha due soli interessi nella vita: il lavoro e la famiglia. E' sposato e con due figlie, una maestra e l'altra lavora con lui nella ditta. E' una persona rispettata e da tutti conosciuta a Monte San Savino, anche per le sue recenti traversie legate a continui raid ladreschi. Secondo i suoi legali, la reazione di Pacini va inquadrata in uno stato psicologico "dirompente", un commerciante che da tempo viveva "una situazione insostenibile", dopo ben 38 tra furti tentativi e realizzati subiti, non tutti però denunciati alle forze dell'ordine. Per Fredy sono giorni "terribili", peraltro con il suocero ricoverato in ospedale in fin di vita. La scorsa notte sua moglie non era con lui nella casa sopra il magazzino, perché era al capezzale del padre.

IL COMMENTO DI SALVINI - Tra i primi a commentare la vicenda, il ministro dell'Interno, Matteo Salvini: ''Dopo il Decreto Sicurezza, arriverà in Parlamento la nuova legge sulla Legittima Difesa - ha annunciato -. Io sto con chi si difende, entrare con la violenza in casa o nel negozio altrui, di giorno o di notte, legittima l'aggredito a difendere se stesso e la sua famiglia. La mia solidarietà al commerciante toscano, derubato 38 volte in pochi mesi: conti su di noi!''. Il titolare del Viminale ha poi telefonato al commerciante per rappresentargli "la vicinanza delle istituzioni", ma ha parlato solo con il suo legale perché, stando a quanto riferito dall'avvocato Cheli, "Pacini non se l'è sentita di parlare con il ministro perché è troppo scosso".

SOLIDARIETA' DI BIROLO E STACCHIO - Solidarietà e vicinanza a Pacini sono state espresse anche da Franco Birolo, l'ex tabaccaio di Cive' di Correzzola (Padova) che fu condannato in primo grado e poi assolto per l'omicidio di un ragazzo moldavo che aveva tentato un furto nel suo negozio il 26 aprile 2012: "Mi auguro - ha detto all'Adnkronos - che il gommista possa beneficiare delle modifiche sulla legittima difesa, se saranno operative, e che non stia nella gogna per sei-sette anni come lo sono stato io". Vicino a Pacini si è detto anche Graziano Stacchio , il benzinaio di Ponte di Nanto, nel vicentino, che il 3 febbraio 2015 ha sparato contro i rapinatori che avevano assaltato una gioielleria vicina alla sua pompa di benzina. "Mi dispiace moltissimo - ha commentato all'Adnkronos - sono vicino col cuore, veramente, al gommista di Arezzo, quanto accaduto è grave".

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