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Pari Opportunità, aziende a 'scuola' di rispetto contro stereotipi di genere con Better Place

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10 gennaio 2020 | 21.31
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Di Stefania Quaglio

Aziende in prima linea per favorire corrette relazioni di genere e prevenire molestie e abusi, consapevoli che la corretta gestione delle differenze di genere, oltre a raccogliere un’istanza di natura etica, può̀ trasformarsi in un fattore determinante per l'efficacia organizzativa e il rendimento complessivo delle aziende. E' lo scopo del progetto formativo "Better Place -Per aziende e Pa libere dal sessismo", nato poco più di un anno fa, rivolto al personale delle imprese, che ha l'obiettivo di creare consapevolezza negli uomini e nelle donne sulle responsabilità individuali e collettive riguardo le azioni e i linguaggi utilizzati nel proprio quotidiano.

"L’acquisizione di contenuti su retaggi e stereotipi che spesso rendono difficili la relazioni tra colleghi e colleghe - spiega all'Adnkronos Luisa Rizzitelli, ideatrice e fondatrice del progetto - porta a momenti di riflessione e confronto preziosi per migliorare le relazioni professionali. Il tutto, a vantaggio del clima aziendale e anche di una migliore performance di gruppi di lavoro e strutture complesse. Il valore di rapporti paritari, rispettosi e liberi dagli stereotipi, diventa quindi un elemento di crescita per le persone e per l'azienda stessa".

"Perché - aggiunge Rizzitelli - spesso rileviamo che la fonte degli stereotipi di genere spesso è semplicemente la mancanza di consapevolezza. Non è questione di maschilismo, è proprio faccenda che riguarda la mancanza di strumenti e il poco tempo che riusciamo a dedicare a una riflessione più profonda sulle relazioni tra i sessi".

Le lezioni, impostate con la tecnica del "double teaching" ossia due docenti che interagiscono tra loro e con l'aula, puntano al coinvolgimento di allievi e allieve, chiamati a raccontare il proprio punto di vista e le esperienze dentro e fuori i luoghi di lavoro in tema di pari opportunità e relazioni di genere nei luoghi di lavoro.

Lo stimolo suggerito dal Progetto Better Place è che attraverso la conoscenza e il confronto si possa arrivare ad un reale cambiamento culturale, capace di rendere uomini e donne parte attiva nel contrastare i vecchi retaggi culturali in cui troppo spesso trovano terreno fertile il sessismo, il body shaming, le discriminazione e infine le molestie sul lavoro.

In Better Place, spiega ancora la 'mamma' del progetto "uomini e donne diventano protagonisti alla pari di un percorso che, analizzando l'esistente, con esempi concreti, guida alla cognizione di questioni che coinvolgono tutti e tutte, offrendo strumenti per un rapporto migliore tra le persone. Con questo Progetto, dunque, le aziende/organizzazioni potranno dirsi attivamente e pienamente coinvolte nel cambiamento culturale in atto in Italia e nel mondo, ponendo la sostenibilità e l’inclusione al centro di una strategia indirizzata al rispetto e alla valorizzazione degli uomini e delle donne che sentono di appartenere all'organizzazione".

Il progetto Better Place, con il patrocinio di Differenza Donna Onlus, una tra le più importanti e strutturate associazioni italiane impegnate nel contrasto alla violenza sulle donne, punta sulla comprovata esperienza formativa delle docenti e dei docenti coinvolti, insieme ad un’accurata e rigorosa verifica sull’acquisizione dei contenuti raggiunta nel percorso formativo, sia esso eseguito con la piattaforma e-learning sia nelle lezioni in presenza.

Ideatrice e coordinatrice del progetto Luisa Rizztelli e tanti i docenti-attivisti del tema e di rilievo nazionale: tra loro Graziella Priulla, Luisa Betti Dakly, Antonio Rotelli, Lorenzo Gasparrini, Alessandra Palattella, Flavia Perina. Le prime grandi realtà coinvolte sono la Caterpillar Srl di Minerbio (Bo) e la Regione Marche. Particolarmente interessante dire che la Caterpillar è una azienda metalmeccanica dove gli allievi in aula sono prevalentemente uomini.

"La partecipazione di tutti è stata commovente – dice Sara Alberghini, development manager di Caterpillar e motore trainante dell'iniziativa con l'AD Giovanni Bolognini e la Responsabile Risorse umane Monica Tattini -C'è stata grande attenzione durante tutto il corso, ed una partecipazione che ci ha lasciati davvero senza parole”. “Siamo orgogliosi – ha dichiarato Sara Alberghini – di essere i primi in Italia ad aver voluto un percorso così strutturato su questi temi. Siamo contenti di avere scelto una formazione del genere, anche perché in Caterpillar lavoriamo con la convinzione di avere un ruolo nella costruzione di un mondo migliore, come dice uno dei nostri statement, e che questa sia vera 'responsabilità sociale'".

In Caterpillar sono stati in aula 120 "tute blu" che hanno addirittura interrotto le linee di produzione per 4 ore. Attualmente i corsi di 8 e 24 ore stanno proseguendo coinvolgendo oltre 200 impiegati, quadri e manager.

"Questo Progetto - spiega ancora Rizzitelli- vuole essere innanzitutto eccellenza e qualità. Questi temi non possono essere affrontati con leggerezza o con un atteggiamento colpevolizzante o giudicante: devono saper mettere uomini e donne insieme in una riflessione preziosa per tutti. Il nostro approccio - aggiunge - si sta dimostrando vincente e i primi dati lo dimostrano: Dai questionari consegnati finora agli operai Caterpillar al termine delle lezioni, il feedback e’ stato più che positivo. Per il 94% può aiutare i rapporti tra colleghi e, anche nella vita privata, contribuire ad abbattere gli stereotipi. Il 44% e’ rimasto positivamente colpito dal corso, il 55% si e’ detto curioso. Il 98% ha giudicato l’iniziativa dell’azienda entusiasmante".

“Vogliamo presentare Better Place - annuncia - ovunque ci verrà richiesto come già avvenuto con Confindustria Emilia Romagna, in Confapi Donne Ancona e in Provincia di Rimini. Vogliamo far comprendere appieno come entrare nei luoghi di lavoro con questi temi sia una vera rivoluzione, perché gli uomini sono fondamentali per vincere le battaglie contro sessismo, discriminazioni, molestie. E' assolutamente il momento che le aziende si facciano carico di questa partita per essere protagonisti di un cambiamento culturale che le donne aspettano da tempo". Stare bene in azienda fa produrre di più e meglio, abbatte malattie e assenze, crea un clima di lavoro felice. Eliminare gli stereotipi dietro le scrivanie o alla catena di montaggio favorisce tutto questo. "Noi - conclude Rizzitelli - crediamo che il mondo imprenditoriale sia pronto per questa sfida e voglia farlo come noi, a partire proprio dagli uomini ”.

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