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Omicron 2, Ema: "Per ora no evidenze che buchi di più vaccini"

Cavaleri: "Variante più trasmissibile". E sottolinea: "Paesi allentano misure ma casi aumentano"

(Foto Afp)
(Foto Afp)
17 marzo 2022 | 15.01
LETTURA: 3 minuti

Omicron 2, non c'è ancora nessuna evidenza che buchi di più i vaccini covid. Diverso il discorso per gli anticorpi monoclonali. A puntualizzarlo è stato Marco Cavaleri, responsabile Vaccini e Prodotti terapeutici Covid-19 dell'Agenzia europea del farmaco Ema, oggi durante il briefing periodico con la stampa. "Non c'è al momento alcuna indicazione che la fuga immunitaria dopo la vaccinazione sia significativamente diversa con Omicron BA.2 - sottolinea - mentre il modello di attività degli anticorpi monoclonali può variare in modo significativo con ciascuna sottovariante di Omicron".

"Mentre molti Paesi europei stanno revocando le restrizioni" anti-Covid "e stanno tornando alla vita normale prima della pandemia, osserviamo che i tassi di infezione stanno aumentando di nuovo in alcuni Stati membri dopo la costante diminuzione a cui abbiamo assistito nelle ultime settimane. Questo" andamento "sembra apparentemente essere guidato dalla crescente circolazione della sottovariante BA.2 di Omicron", nota come Omicron 2, "che sembra essere più trasmissibile rispetto ad altre varianti di Sars-CoV-2". E' il quadro tracciato da Cavaleri.

"Stiamo continuando a valutare i dati sull'efficacia di vaccini e trattamenti anti-Covid contro Omicron e le sue sottovarianti. Di fronte alla crescita dei tassi d'infezione, è importante sottolineare - evidenzia - che la vaccinazione continua a offrire un'elevata protezione contro il ricovero e la morte per Covid, nonostante secondo alcuni studi si stia verificando nel tempo una certa riduzione della protezione dalla malattia grave almeno nelle popolazioni più vulnerabili".

Alla luce di tutto questo, "continuiamo a esortare tutti i cittadini a farsi vaccinare e a ricevere il booster - esorta Cavaleri - se si è nella categoria idonea a riceverlo". Si osserva infatti uno schema: "I Paesi con tassi di vaccinazione elevati stanno segnalando una mortalità e tassi si ospedalizzazione significativamente inferiori".

Quanto al "vaccino Sputnik" russo contro Covid-19 "è stato sottoposto a rolling review", il processo di revisione ciclica dell'Agenzia europea del farmaco Ema, "ma attualmente non ci sono attività" in corso da parte dell'ente regolatorio Ue "in quel ciclo di revisione. Oltre a questo" vaccino "non abbiamo altri prodotti russi in valutazione", e quindi in questo momento "non abbiamo contatti con le autorità russe". Lo ha spiegato Fergus Sweeney, responsabile Studi clinici e produzione dell'Ema, rispondendo ai giornalisti durante il periodico aggiornamento con la stampa.

"All'inizio di questa settimana l'Agenzia europea del farmaco Ema ha ricevuto una domanda di autorizzazione all'immissione in commercio per il cocktail di anticorpi monoclonali Evusheld*" di AstraZeneca, a base di tixagevimab e cilgavimab, per la prevenzione di Covid. "Questo trattamento è in rolling review", il processo di revisione ciclica dell'Ema, "dall'ottobre dello scorso anno e l'azienda ha fornito dati solidi, e il Comitato per i medicinali a uso umano Chmp dell'Ema ha ora iniziato a valutare la domanda formale. Grazie al lavoro preparatorio fatto durante la revisione continua, il Chmp potrebbe giungere a una conclusione" e dare un responso "nel giro di poche settimane", ha spiegato inoltre Cavaleri.

La domanda presentata "si riferisce a un utilizzo di immunizzazione passiva per prevenire Covid-19, sulla base dei risultati dello studio clinico principale sulla profilassi pre-esposizione", ha ricordato Cavaleri, evidenziando anche che "Evusheld conserva la capacità di neutralizzare la sottovariante di Omicron BA.2", nota come Omicron 2, "in un modo simile alle altre varianti di preoccupazione che sono state studiate nello studio cardine".

Oltre a Evusheld, ha aggiunto l'esperto, "sono in valutazione anche altri due trattamenti". Uno è la pillola anti-Covid di Merck (Msd fuori da Usa e Canada), Lagevrio* (molnupiravir), e l'altro è Olumiant* (baricitinib). Per questi "è difficile stimare quando il Chmp potrebbe essere in grado di esprimere una raccomandazione". Ad oggi l'Ema ha "approvato 7 farmaci per il trattamento di Covid-19 che sono disponibili per i pazienti in tutta l'Unione Europea".

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