Bisnipote Stefano: "Le macchine hanno preso il sopravvento sugli uomini ma io sono meno pessimista del mio illustre predecessore. Nessun timore di fronte alla tecnologia, si evolve con i tempi, bisogna saperci convivere. Con intelligenza e umanità"
"Il mio bisnonno è ancora un faro per le nuove generazioni. Lo dimostra una delle tracce della maturità. Nessun timore di fronte alla tecnologia, si evolve con i tempi, bisogna saperci convivere. Con intelligenza e umanità". A parlare all'Adnkronos è Stefano Pirandello, bisnipote di Luigi Pirandello, uno dei maggiori light designer italiani, celebrato in ambiti internazionali, commentando una delle tracce della prima prova dell'esame di maturità dedicata al pirandelliano 'Quaderno di Serafino Gubbio operatore'.
"Il mio antenato era in anticipo sui tempi - ha aggiunto - Le macchine hanno preso, in parte, il sopravvento sugli uomini. Anche nel mio campo è così. Basta un piccolo problema e tutto va in tilt. Ma ripeto, sono meno pessimista del mio illustre predecessore. Quando insegno in Accademia ai miei allievi dei corsi di 'Illuminotecnica' ricordo loro che in fondo è sempre l'umano e guidare i giochi della tecnologia. Più luci alogene e meno led". Pirandello cita a proposito di un utilizzo costruttivo delle macchine il film 'C'è ancora domani' di Paola Cortellesi. "La regista le ha utilizzate per 'scrivere' un film en noir et blanc riportandoci indietro nel tempo, ed è stato un successo".
"Il mio bisnonno con il suo romanzo 'Quaderno di Serafino Gubbio operatore' ci ha messo in guardia: dipende da noi, dalla nostra umanità, creatività e sensibilità, di avere il potere, se non di cambiare il nostro rapporto con le macchine, almeno di operare per non esserne logorati", conclude.