Lavenia: "Dittatura dei like, serve riflettere su concetti di responsabilità e consapevolezza"
La dittatura dei 'like' nell'era dei social network, è effimero ma può "trasformarsi in tragedia" in un contesto in cui "la vita reale è oscurata da quella virtuale". E' necessario, quindi, "più che concentrarsi sulle colpe", riflettere "sull'importanza della responsabilità e della consapevolezza nella vita reale e digitale". Lo spiega Giuseppe Lavenia, psicoterapeuta e presidente dell'Associazione nazionale dipendenze tecnologiche e cyberbullismo, commentando il caso dell'incidente di Casal Palocco, a Roma, causato da giovani Youtuber costato la vita a un bambino di 5 anni
Lavenia premette: "Si tratti di azioni nel mondo fisico o in quello virtuale, il loro significato non cambia" in tema di responsabilità. "I giovani YouTuber coinvolti oggi devono affrontare le loro responsabilità reali. Avrebbero dovuto essere più consapevoli quando creavano contenuti digitali, ma l'immersione intensa nel mondo virtuale li ha allontanati dalla realtà, spingendoli a creare video con contenuti sempre più 'borderline'. Questa volta, deviare dalla retta via non è stato solo un gioco. La vita spezzata di un bambino e della sua famiglia richiede una chiara definizione delle responsabilità, anche se ciò purtroppo non cambierà le conseguenze".
"Siamo tutti esposti, come in una vetrina. Senza accorgercene, ci siamo trasformati in oggetti che si auto-espongono sui social media, desiderando avidamente l'approvazione degli altri. La dittatura del 'mi piace' ci sottomette volentieri, mentre bramiamo un aumento dei nostri follower. Cerchiamo di sentirci qualcuno, anche solo in quel mondo etereo che è la rete. Il tema centrale rimane sempre lo stesso: la consapevolezza dei nostri pensieri, delle nostre parole e delle nostre azioni, sia nel mondo reale che in quello digitale. Solo così potremo davvero costruire una comunità autentica, impegnata a promuovere il valore della vita", conclude Lavenia.