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Giustizia, Nordio: "Test psicoattitudinale? Non è uno scandalo"

Il ministro: "Ma il tema è delicatissimo". Tajani: "Pagelle ai magistrati? Non vedo alcuna offesa"

Carlo Nordio - (Fotogramma)
Carlo Nordio - (Fotogramma)
29 novembre 2023 | 08.16
LETTURA: 3 minuti

I retroscena parlano di un Consiglio dei ministri burrascoso che lunedì ha approvato il decreto legislativo della legge Cartabia. Ma il ministro della Giustizia Carlo Nordio, in una intervista al Corriere della Sera, chiarisce: "Al Cdm il provvedimento sull’ordinamento giudiziario è stato da me illustrato compiutamente e approvato all’unanimità senza interventi di nessuno. Sottolineo nessuno". "Il tema dell’esame psicoattitudinale è tutt’altra cosa - aggiunge - Nelle mie pubblicazioni degli ultimi venti anni ho scritto che questo esame è previsto per la polizia giudiziaria, e quindi non sarebbe uno scandalo se fosse esteso ai pm che ne sono i capi. Anzi a dire il vero io parlavo di esame psichiatrico. Ma da lì a dire che mi sono scontrato con il sottosegretario Mantovano ce ne corre. Si tratta di argomento delicatissimo, che va discusso con grande pacatezza e con le interlocuzioni del Csm e degli ordini forensi". E sul ministro Crosetto, risponde: "Ha interpretato la preoccupazione della politica per gli atteggiamenti di alcuni magistrati. Il fatto è che non si sono mai rimarginate le ferite aperte dopo l’emersione dello scandalo Palamara".

"Dalle chat si è scoperto che addirittura un magistrato diceva all’altro che Salvini era innocente ma bisognava attaccarlo. Un’affermazione sacrilega, che in un Paese normale avrebbe dovuto suscitare una indignazione generale. Per di più Palamara ha aggiunto che non era un caso isolato. Eppure su queste attitudini aggressive e indegne di chi indossa la toga non è mai stata fatta chiarezza. Al contrario", sottolinea Nordio. "Il Csm è stato decapitato in alcuni suoi componenti, tutti dell’area cosiddetta moderata, perché erano state pubblicate le loro intercettazioni. Ma Palamara ha ribadito che ce n’erano centinaia di altre, di cui nessuno sa nulla. La vicenda è stata chiusa con la radiazione di Palamara, ma i sospetti sono rimasti. Io stesso ne ho scritto a lungo, ben prima di diventare ministro. Crosetto se ne è solo fatto interprete".

"La separazione delle carriere è consustanziale al processo penale accusatorio, ed è nel nostro programma. In primavera - annuncia - la porteremo in Cdm. Faccio notare che simili riforme radicali non si possono fare in pochi mesi: devono essere omogenee e sistematiche. Capisco l’effervescenza di chi vorrebbe tutto e subito, ma posso assicurare che, almeno finché guiderò questo ministero, queste riforme andranno avanti".

Tajani: "Pagelle ai magistrati? Non vedo alcuna offesa"

"Non c’è alcuna offesa nei confronti dei magistrati. Tutti noi siamo soggetti a valutazione: i politici sono giudicati dagli elettori, i militari dai loro superiori, e via dicendo per le altre professioni. Lo stesso discorso vale per i test psico-attitudinali", ha detto a Repubblica il vice premier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, commentando le critiche dell'Anm al provvedimento sulle pagella ai magistrati.

Quanto ai test psico-attitudinali saltati, Tajani afferma di non sapere "se la proposta sia stata di Mantovano, non ho partecipato al pre-consiglio dei ministri. Con Nordio si è stabilito che non era il caso che questa misura andasse nella legge delega. Non era il momento giuridico, ecco. Ma i test psico-attitudinali li fa chiunque partecipa a un concorso pubblico. Sarà un riflesso del fatto che sono padre di una psicoterapeuta, ma onestamente non vedo motivo di irritarsi. Il dibattito di questi giorni non fa che riproporre l’urgenza di una riforma della giustizia".

Parlando anche del premierato e dell'autonomia, Tajani aggiunge che "stiamo parlando di tre grandi riforme che devono viaggiare di pari passo. Forza Italia auspica che le nuove norme sulla giustizia procedano speditamente. Nel giro di un anno, al massimo un anno e mezzo, la riforma della giustizia può e deve essere portata a compimento. La separazione delle carriere non mortifica i magistrati ma esalta il ruolo del giudice terzo. Essere garantisti non significa non mandare i delinquenti in galera, ma magari non farvi finire qualche innocente. E questa riforma non può non contenere le norme sulla giustizia civile. È inammissibile che oggi ci siano tre milioni di cause pendenti: i ritardi pesano per tre punti sul Pil".

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