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Fedez primo maggio, cos’è successo

La polemica contro la Lega e Rai3 irrompe nel concertone

Fedez primo maggio, cos’è successo
02 maggio 2021 | 10.05
LETTURA: 3 minuti

La polemica di Fedez contro la Lega e Rai3 irrompe nel concerto del Primo maggio. Dal palco ell'evento il rapper sferra un attacco diretto al senatore leghista Ostellari, reo di osteggiare il Ddl Zan, e al partito di Matteo Salvini in generale per le posizioni omofobe. Quindi rivendica la libertà di espressione di un artista riferendo pressioni ricevute dalla Rai per edulcorare il testo dell'intervento, "definito inopportuno dalla vicedirettrice di Raitre Ilaria Capitani".

ATTACCO ALLA LEGA

Nell'atteso intervento sul ddl Zan, il rapper se l'è presa con il senatore Andrea Ostellari, presidente della commissione Giustizia a Palazzo Madama, che ha deciso di incardinare il ddl Zan sull’omofobia ma tenendo per sé il ruolo di relatore. "Vorrei dire due parole sull’uomo del momento, il sonnecchiante Ostellari - ha detto Fedez, nell'intervento arrivato dopo ore di polemiche e che secondo il rapper sarebbe stato oggetto di un tentativo di censura da parte della Rai - Ostellari ha deciso che un disegno di legge di iniziativa parlamentare, di massima espressione del popolo, già approvato alla Camera, può tranquillamente essere bloccato dalla voglia di protagonismo di un singolo, cioè se stesso".

D’altronde, "Ostellari fa parte di uno schieramento politico che negli anni si è distinto per la sua grande lotta all’uguaglianza", ha aggiunto Fedez, arrivando ad elencare una dopo l'altra una serie di affermazioni di esponenti del Carroccio: "Vorrei decantarvi un po’ dei loro aforismi", ha detto il rapper prima di elencare frasi e nomi, cognomi e incarichi di chi le ha pronunciate.

RAI

"E' la prima volta che mi succede di dover inviare il testo di un mio intervento perché venga sottoposto ad approvazione politica, approvazione che purtroppo non c'è stata in prima battuta, o meglio dai vertici di Raitre mi hanno chiesto di ometterne dei partiti e dei nomi e di edulcorarne il contenuto", dice il rapper. "Ho dovuto lottare un pochino ma alla fine mi hanno dato il permesso di esprimermi liberamente. Come ci insegna il Primo maggio, nel nostro piccolo dobbiamo lottare per le cose importanti. Ovviamente da persona libera mi assumo tutta la responsabilità di ciò che dico e faccio Il contenuto di questo intervento è stato definito inopportuno dalla vicedirettrice di Raitre", spiega.

LA TELEFONATA

Quindi più tardi, con un video sui social rivela: "Sono felice di essere salito sul Palco del Primo maggio, non mi aspettavo che dalla Rai arrivasse una smentita rispetto a quello che è accaduto ieri. Sono stato chiamato, mi hanno detto parole come ‘devi adeguarti ad un sistema’ o ‘non puoi dire i nomi che fai’. Avrei voluto evitarlo, ma nel momento in cui mi si dà del bugiardo mi trovo costretto a pubblicare la telefonata, una delle più spiacevoli della mia vita".

LA NOTA DI RAI3

"La direzione di Rai3 conferma di non aver mai chiesto preventivamente i testi degli artisti intervenuti al concerto del Primo Maggio – richiesta invece avanzata dalla società che organizza il concerto – e di non aver mai operato forme di censura preventiva nei confronti di alcun artista", spiega Rai3 in una nota. "In riferimento al video pubblicato sul suo profilo Twitter da Fedez, notiamo che - prosegue la nota - l’intervento relativo alla vicedirettrice di Rai3 Ilaria Capitani (l’unica persona dell’azienda Rai tra quelle che intervengono nella conversazione pubblicata da Fedez) non corrisponde integralmente a quanto riportato, essendo stati operati dei tagli. Le parole realmente dette sono: “Mi scusi Fedez, sono Ilaria Capitani, vicedirettrice di Rai3, la Rai non ha proprio alcuna censura da fare. Nel senso che… La Rai fa un acquisto di diritti e ripresa, quindi la Rai non è responsabile né della sua presenza, ci mancherebbe altro, né di quello che lei dirà.” E ancora: “Ci tengo a sottolinearle che la Rai non ha assolutamente una censura, ok? Non è questo […] Dopodiché io ritengo inopportuno il contesto, ma questa è una cosa sua.”

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