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Studenti musulmani esonerati da studio di Dante, Valditara: "Inammissibile"

Il ministro: "Disposta una ispezione per verificare come stanno i fatti". Salvini: "Raccapricciante"

Dante in un ritratto di Botticelli - (Fotogramma)
Dante in un ritratto di Botticelli - (Fotogramma)
24 maggio 2024 | 13.22
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E' stata ''disposta una ispezione per verificare come stanno i fatti", annuncia il ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara parlando del caso di una scuola a Treviso dove due studenti musulmani sarebbero stati esonerati dallo studio della Divina Commedia di Dante perché offensivo della loro cultura. "L'esclusione dal programma scolastico di uno dei pilastri della nostra letteratura, per motivi religiosi o culturali ancora non abbiamo ben capito, è del tutto inammissibile'', ha aggiunto Valditara al termine del Consiglio dei ministri.

In particolare, come raccontano il Gazzettino di Treviso e l’emittente Antenna Tre, il caso riguarda una scuola media di Treviso, dove i genitori musulmani di due studenti di terza media hanno chiesto che i figli fossero esentati dallo studio della Divina Commedia di Dante e potessero sostituirlo con Boccaccio. Una richiesta che la docente e il preside hanno alla fine accolto.

Sarebbe stata la stessa docente, che in passato aveva dovuto affrontare qualche rimostranza sullo stesso tema, a chiedere preventivamente alle famiglie dei ragazzi che non seguono l’ora di religione di farle sapere se avessero avuto qualcosa in contrario allo studio di Dante. E a quel punto le due famiglie musulmane hanno manifestato la loro contrarietà allo studio di un testo considerato irrispettoso della religione islamica.

Salvini

"Mi ha raccapricciato la notizia proveniente da una scuola nel trevigiano, dove per rispetto di una famiglia verranno esonerati alcuni alunni dallo studio della Divina Commedia. Mi sembra demenziale che nelle nostre scuole non si possa studiare Dante perché offensivo. Penso che siamo o sull'orlo del baratro o sul limite del ridicolo", ha detto il vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini.

"Che venga espunto il Sommo poeta dalle nostre classi perché qualche famiglia si ritiene offesa, penso sia un cedimento culturale, etico, morale ed educativo senza capo né coda", ha rimarcato il ministro delle Infrastrutture.

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