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Crollo Firenze, proseguono ricerche ultimo disperso. Procuratore: "Ancora nessun indagato"

Il disperso è Bouzekri Rachimi, 56 anni marocchino residente nel bresciano. Filippo Spiezia: "Inchiesta complessa, constatate criticità in sopralluogo al cantiere"

Il luogo dell'incidente, vigili del fuoco al lavoro
Il luogo dell'incidente, vigili del fuoco al lavoro
19 febbraio 2024 | 10.10
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 Proseguono le ricerche dell'ultimo disperso tra gli otto operai coinvolti nel crollo avvenuto venerdì mattina nel cantiere di via Mariti, a Firenze. Si tratta di Bouzekri Rachimi, 56 anni marocchino residente a Palazzolo sull'Oglio, in provincia di Brescia. I Vigili del fuoco hanno rimosso nella notte la trave che ha ceduto, provocando il crollo a catena dei solai.

Procuratore: "Inchiesta complessa, ancora nessun indagato"

"Alla luce dei gravi fatti accaduti a Firenze il 16 febbraio, relativi al crollo di strutture in cemento armato nel cantiere sito in via Giovan Filippo Mariti, dove era in corso la realizzazione di un opificio per una grande struttura commerciale", il procuratore Filippo Spiezia, con un comunicato, "conferma l'avvenuta iscrizione" da parte della Procura di "un procedimento penale attualmente a carico di soggetti ignoti avendo acquisito elementi per ritenere configurabili i reati di omicidio plurimo aggravato, commesso con violazioni delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro, e di crollo colposo di costruzioni o quanto meno di sue parti".

Il procedimento penale viene seguito dai pubblici ministeri Francesco Sottosanti e Alessandra Falcone, che oggi si sono recati sul luogo dell'incidente per un altro sopralluogo, e personalmente dal procuratore Spiezia. I reati ipotizzati al momento sono omicidio colposo plurimo e crollo colposo.

La ricostruzione

Da una prima ricostruzione della dinamica dell'incidente, è risultato che "nella parte di cantiere interessata dal crollo erano presenti 8 lavoratori, operanti per 3 imprese diverse", ha precisato Spiezia. Di questi, un operaio italiano, "compiutamente identificato", ovvero il 59enne Luigi Coclite, residente a Collesalvetti (Livorno), nella frazione di Vicarello, è "risultato deceduto al momento dell'arrivo dei primi soccorsi e delle forze di polizia giudiziaria", mentre altri tre operai, di origine romena, "anch'essi con identità accertata, sono stati trasportati in ospedale".

"Altri quattro operai sono risultati dispersi sotto le macerie e non risultano ancora specificamente identificati, anche se sono stati comunque accertati i nominativi", ha ulteriormente precisato il procuratore. Si tratta di Taoufik Haidar, 43 anni, che dalla scorsa estate viveva a Chiuduno, in provincia di Bergamo, dopo aver vissuto per diversi anni a Palazzolo sull'Oglio, comune in provincia di Brescia al confine con la provincia bergamasca; Mohamed El Ferhane, marocchino di 24 anni; Bouzekri Rahimi, marocchino di 56 anni, che risulta ancora disperso e le cui ricerche da parte dei vigili del fuoco vanno avanti ad oltranza; Mohamed Toukabri, tunisino di 54 anni. Questi ultimi tre risulterebbero residenti a Palazzuolo sull'Oglio.

Le indagini, ha spiegato Spiezia, "si profilano complesse sotto molteplici profili. Sono state prontamente adottate iniziative per acquisire al procedimento gli elementi di prova, non solo documentali, onde ricostruire i fatti accaduti ed accertare eventuali responsabilità. Ovviamente il lavoro di acquisizione delle fonti di prova non è ultimato ma possiamo dire che abbiamo messo al riparo quelli che sono i principali dati probatori che ci serviranno anche per le ricostruzioni di tipo tecnico", ha detto il procuratore capo di Firenze, nel corso di una conferenza stampa al Palazzo di giustizia.

"Sul dinamismo che ha determinato questo disastro ovviamente non possiamo dire nulla, tutto è prematuro. Il dato molto empirico, che ci siamo fatti durante un sopralluogo, è che ci fossero diverse criticità. Si tratta di criticità che abbiano constatato nel cantiere", ha spiegato.

Inoltre, "risulta, da prime verifiche compiute che per alcuni operai vi fosse irregolarità per quanto riguarda la loro presenza sul territorio nazionale. Questo è un discorso diverso dalla verifica delle posizioni contrattuali. Mi riferisco alla posizione di queste persone e le norme di ingresso nel territorio nazionale", ha detto il procuratore capo di Firenze.

Landini: "Introdurre patente a punti nei cantieri edili"

"Noi chiediamo la patente a punti che certifica che le imprese che si mettono in gioco per avere gli appalti non hanno avuto incidenti, che rispettano le regole: se non è così non devono essere nella condizione di lavorare, fino al ritiro della patente, ma finora il governo non l'ha introdotta", ha affermato il segretario generale della Cgil Maurizio Landini a 'L'aria che tira' su La 7. "E' una richiesta che stiamo avanzando da anni per i cantieri edili come Cgil Cisl e Uil". E così, ha spiegato Landini, "si premiano quelli seri e che non fanno lavoro nero, un elemento che aiuta anche la qualità delle opere". Inoltre per Landini, bisogna introdurre nei canteri un sistema di controllo su chi vi accede.

Giani: "Opportuno reato omicidio del lavoro"

"L'omicidio stradale, che sarebbe l'istituto simile, è qualcosa che ha funzionato. È evidente che l'omicidio del lavoro va ben delimitato, perché poi non deve nemmeno portare casi di responsabilità oggettiva, che sono ingiusti e che danno responsabilità penale a chi non ha colpa. Sicuramente una forma di omicidio del lavoro, simile a quella che ha avuto grande deterrenza per l'omicidio stradale, io la ritengo opportuna", ha detto Eugenio Giani, presidente della regione Toscana, intervenendo a 24 Mattino su Radio 24.

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