Il report Gimbe: 6,8 milioni i non vaccinati, copertura quarta dose ferma al 17%
In Italia, negli ultimi 7 giorni, tutti i dati Covid-19 sono in calo rispetto alla settimana precedente, con i contagi che scendono del 17,3%, l'occupazione delle terapie intensive che segna -18,1%, dei reparti di area medica a -17,8% e dei decessi che registrano una diminuzione del 22,1%. E' quanto rileva il monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe, relativo alla settimana 31 agosto-6 settembre. In calo anche i casi attualmente positivi (-13,5%) e le persone in isolamento domiciliare (-13,4%).
"Il numero dei nuovi casi settimanali - dettaglia Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe - si attesta intorno a quota 124mila, con una media mobile a 7 giorni di oltre 17mila casi al giorno. Da metà agosto, la curva è sostanzialmente in una fase di plateau con lieve andamento discendente negli ultimi giorni".
Il calo percentuale dei nuovi casi - emerge dal report - si registra in tutte le Regioni: dal -8,8% della Provincia Autonoma di Trento al -34,2% della Calabria. Rispetto alla settimana precedente, in 104 province si rileva una diminuzione dei nuovi casi (dal -1% di Cremona al -38,3% di Crotone), mentre solo tre segnano un incremento: Forlì-Cesena (+7,4%), Ravenna (+7,2%) e Belluno (+2,4%). L’incidenza rimane sotto i 500 casi per 100.000 abitanti in tutte le province: dai 90 casi per 100.000 abitanti di Barletta-Andria-Trani ai 409 di Crotone.
Sul fronte degli ospedali, al 6 settembre il tasso nazionale di occupazione da parte di pazienti Covid è del 7% in area medica (dal 3% della Valle D’Aosta al 19% dell’Umbria) e del 2% in area critica (dallo 0% di Umbria e Valle D’Aosta al 5,1% del Molise). E ancora, nel dettaglio, il dato dei decessi: 447 negli ultimi 7 giorni (di cui 66 riferiti a periodi precedenti), con una media di 64 al giorno rispetto agli 82 della settimana precedente.
Quanto ai test, si registra un lieve calo del numero dei tamponi totali (-1,2%): da 1.024.798 della settimana 24-30 agosto a 1.012.676 della settimana 31 agosto 2022-6 settembre. In particolare i tamponi rapidi sono diminuiti del 3% (-24.860), mentre quelli molecolari sono aumentati del 6,5% (+12.738). La media mobile a 7 giorni del tasso di positività si riduce dall’8,3% al 6,5% per i tamponi molecolari e dal 16% al 13,5% per gli antigenici rapidi .
Sul fronte vaccini, in Italia sono 6,8 milioni le persone che non hanno fatto nemmeno una dose: tra questi 1,2 mln sono guariti e protetti dunque temporaneamente, mentre i restanti 5,6 mln sono attualmente vaccinabili. Sono invece 7,6 milioni coloro che non hanno ricevuto ancora ricevuto la terza dose, di cui 2,39 milioni di guariti che non possono riceverla nell’immediato. Mentre sul fronte delle quarte dosi, i numeri si fermano a 2,3 milioni a fronte di una platea che dovrebbe riceverla di oltre 17,1 milioni di persone, dunque con una tasso di copertura nazionale del 17,7% con nette differenze regionali: dal 6,6% della Provincia autonoma di Bolzano al 33,7% del Piemonte.
Negli ultimi 7 giorni in Italia sono intanto state 1.019 le nuove vaccinazioni anti Covid tra i bambini di età compresa tra 5 e 11 anni, segnando un +13,3%, in questa fascia di età, rispetto alla settimana precedente. Finora nel nostro Paese - si legge nel report - nella fascia 5-11 anni sono state somministrate in totale 2.597.977 dosi: 1.404.090 bambini hanno ricevuto almeno una dose di vaccino (di cui 1.283.760 hanno completato il ciclo vaccinale), con un tasso di copertura nazionale al 38,4% con nette differenze regionali: dal 21% della Provincia autonoma di Bolzano al 53,9% della Puglia.
"In contrasto con le raccomandazioni degli organismi internazionali di sanità pubblica, il Governo in carica", sul fronte Covid "non ha ad oggi predisposto alcun piano di preparazione per il prossimo autunno-inverno. Peraltro, il monitoraggio indipendente sulle proposte dei partiti relative alla sanità realizzato dalla Fondazione Gimbe, documenta che la gestione della pandemia e della campagna vaccinale rimangono ai margini delle proposte elettorali. Il rischio è di trovarsi, per l’ennesima volta, in piena stagione autunnale a inseguire il virus compromettendo la salute delle persone più fragili e generando ritardi nell’assistenza sanitaria ordinaria", denuncia intanto Cartabellotta.