Il report Fiaso: -27% pazienti in terapia intensiva, -15% bimbi in ospedale. Migliore: "In terapie intensive pazienti con polmoniti gravi"
"Il Covid lascia il posto letto all'influenza". E' quanto emerge dall'ultimo report sui ricoveri negli ospedali sentinella della Fiaso, la Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere, che registra la "quarta settimana di ricoveri Covid in calo negli ospedali". La rilevazione relativa alla prima settimana del 2024 indica "un calo del 22% dei pazienti ricoverati".
"Il calo più significativo, -27% - precisa la Fiaso - arriva per i ricoverati 'con Covid', ovvero coloro che sono in ospedale per altre cause, ma sono risultati positivi al coronavirus, segno di una riduzione anche della circolazione virale del Covid-19. Calo in misura minore anche nei ricoveri 'per Covid': -10% tra coloro che occupano posti letto nelle Malattie infettive o nelle Medicine con sindromi respiratorie e polmonari da riferire all'infezione da Sars-CoV-2. L'età media dei pazienti è di 77 anni e quasi nella totalità dei casi si tratta di soggetti che presentano anche altre patologie che aggravano il quadro clinico. In calo del 27% - prosegue il rapporto - anche i pazienti Covid ricoverati nelle terapie intensive. La loro incidenza sul totale passa dal 6% al 5,5%: si tratta in termini assoluti di pochi casi per ospedale e anche qui il profilo è quello di pazienti con età media di 70 anni con altre patologie".
Quanto ai bambini, "negli ospedali pediatrici o nei reparti pediatrici degli ospedali sentinella i ricoveri Covid sono in calo del 15%, non ci sono bambini in terapia intensiva e i ricoveri continuano a concentrarsi nella fascia di età tra 0-4 anni".
"Si conferma ormai la discesa dei ricoveri Covid, ma la pressione sugli ospedali non accenna a diminuire per via dell'influenza. Stiamo purtroppo vedendo polmoniti gravi non dovute all'infezione da Covid, ma alle conseguenze dell'influenza anche nelle terapie intensive", sottolinea Giovanni Migliore, presidente della Fiaso. "Dobbiamo essere ancora prudenti - raccomanda - perché nelle prossime settimane vedremo anche sugli ospedali gli effetti della riapertura delle scuole".