Bergoglio non sarà al vertice per motivi di salute. Parolin a Dubai domani per portare il contributo del Pontefice
“In questo momento storico ci viene chiesta responsabilità per l’eredità che lasceremo dietro di noi dopo il nostro passaggio in questo mondo. Se non reagiamo ora, il cambiamento climatico danneggerà sempre più la vita di milioni di persone”. E’ il nuovo appello del Papa via X rivolto ai potenti del mondo riuniti a Dubai per la Cop28 sul clima.
“Nel cuore del Papa c’è la consapevolezza della necessità di agire per la cura della casa comune, l’urgenza di posizioni coraggiose e di uno slancio nuovo verso politiche locali ed internazionali affinché l’uomo non sia minacciato da interessi di parte, miopi o predatori”, ha sottolineato il segretario di Stato Vaticano cardinale Pietro Parolin prima di partire alla volta di Dubai per la Cop28 dove rappresenterà il Papa che ha dovuto rinunciare al viaggio per motivi di salute.
“La Cop28 - ha detto Parolin ai media vaticani - è chiamata a dare una chiara risposta da parte della comunità politica nell’affrontare con determinazione questa crisi climatica nei tempi urgenti che ci indica la scienza. Il Papa non è potuto andare a Dubai, ma la decisione di esserci, la prima volta di un Papa, emergeva chiaramente dalla Laudate Deum, in cui ricorda che sono passati ormai otto anni dalla pubblicazione della lettera enciclica Laudato si’ e in cui ha voluto condividere con tutti le sofferenze del pianeta e le 'accorate preoccupazioni' per la cura della casa comune”. Parolin ha sottolineato la necessità che dalla Cop28 escano "indicazioni chiare” sulla transizione energetica “che si può declinare in vari modi, a partire dalla graduale e rapida riduzione dei combustibili fossili attraverso un maggiore impiego delle energie rinnovabili e dell’efficienza energetica, così come attraverso un maggiore impegno all’educazione per l’ecologia integrale”.