Gli avvocati dei due giovani condannati chiamano in causa l'hotel spagnolo dove morì la 20enne
I coniugi Bruno Rossi e Franca Murialdo, genitori di Martina Rossi - la ventenne di Genova che il 3 agosto 2011 nel tentativo di sfuggire a una violenza sessuale di gruppo morì cadendo dal terrazzo di un hotel di Palma di Maiorca in Spagna dove era in vacanza con le amiche -, hanno chiesto un milione di risarcimento danni morali ad Alessandro Albertoni e Luca Vanneschi, i due trentenni di Castiglion Fibocchi (Arezzo) condannati a tre anni di reclusione per la tentata violenza sessuale nei confronti della ragazza ligure.
La causa era stata avviata, con il massimo riserbo, nel novembre scorso, e la prima udienza era stata fissata per il 7 marzo davanti al Tribunale civile di Arezzo. I difensori di Albertoni e Vanneschi hanno però chiesto e ottenuto dal giudice Fabrizio Pieschi che venissero chiamati in causa anche i proprietari dell'hotel spagnolo in cui avvenne la tragedia mortale, Sant'Ana di Palma di Maiorca, e la catena alberghiera che lo possiede.
L'ordinanza del magistrato è stata depositata stamani e rinvia anche il processo civile al prossimo 19 settembre: il tempo necessario per la notifica della citazione internazionale. Gli avvocati dei due giovani aretini, che nel frattempo stanno scontando la condanna in regime di semilibertà, vogliono capire se il balcone dell'hotel era a norma e quindi tale da impedire eventualmente la caduta della ventenne genovese. "Va stabilito, insomma, se il balcone fosse o meno a norma", spiegano gli avvocati Tiberio Baroni e Stefano Buricchi.