Il sottosegretario alla Giustizia, indagato per rivelazione e utilizzazione del segreto d'ufficio, è stato interrogato per due ore in Procura
L’atto non era secretato e non c’è stata nessuna rivelazione. Questo quanto avrebbe sostenuto Andrea Delmastro davanti ai pm titolari dell’inchiesta per rivelazione e utilizzazione del segreto d'ufficio che vede il sottosegretario alla Giustizia indagato. L'indagine è stata aperta dopo l'esposto presentato dal deputato di Alleanza Verdi e Sinistra Angelo Bonelli in relazione all’intervento del parlamentare Giovanni Donzelli sulla vicenda dell’anarchico Alfredo Cospito.
Nell’esposto che ha dato origine al procedimento si fa riferimento alle conversazioni in carcere tra Cospito e un esponente della ‘Ndrangheta e un camorrista avvenute tra dicembre e gennaio scorsi poi lette in aula.
Delmastro, difeso dall’avvocato Giuseppe Valentino, ha risposto per circa due ore alle domande dei pm titolari del fascicolo, Rosalia Affinito e Gennaro Varone, coordinati dal procuratore aggiunto Paolo Ielo e dal procuratore capo Francesco Lo Voi. Il difensore depositerà la prossima settimana una memoria.