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Violenza su donne, Turchia si ritira da convenzione

Convenzione Istanbul del 2011. Ankara: "Non serve imitare gli altri"

Immagine di repertorio (Fotogramma)
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20 marzo 2021 | 10.56
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La Turchia si è ritirata dalla Convenzione di Istanbul, che pone al centro la prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica. La decisione è stata pubblicata stamane sulla gazzetta ufficiale.

Sviluppato nel 2011 dal Consiglio d'Europa per tutelare i diritti delle donne, il trattato venne firmato per la Turchia dal presidente Recep Tayyip Erdogan, che allora era primo ministro. Successivamente venne ratificato dal Parlamento di Ankara. Ma secondo la piattaforma turca 'Noi Fermeremo il Femminicidio', che si batte contro tutti i tipi di violenze contro le donne, non è mai stato applicato.

La violenza contro le donne è un problema diffuso in Turchia. In seguito alla decisione di ritirarsi dalla convenzione, la leader di 'Noi Fermeremo il Femminicidio', Fidan Ataselim, ha chiamato alla protesta su Twitter, sottolineando che il governo sta mettendo in pericolo la vita di milioni di donne. Secondo l'organizzazione, almeno 300 sono state le vittime di femminicidio in Turchia solo l'anno scorso.

Il governo turco è "sinceramente" impegnato nel portare la reputazione e la dignità delle donne "al livello che meritano", ma "non è necessario cercare rimedi esterni o imitare gli altri per questo obiettivo fondamentale. La soluzione invece è nelle nostre tradizioni e costumi, in noi stessi", ha dichiarato il vice presidente turco, Fuat Oktay.

Il ministro della Famiglia, del Lavoro e dei Servizi sociali, Zehra Zumrut Selcuk, ha affermato in un tweet che la Costituzione è la "garanzia dei diritti delle donne", sostenendo che "la violenza contro le donne è un crimine contro l'umanità e combattere questo crimine è una questione di diritti umani. Ciò che conta davvero sono i principi".

Il provvedimento del governo turco ha invece sollevato aspre critiche da parte del Chp, il principale partito di opposizione. Abbandonare il trattato significa considerare "le donne cittadine di seconda classe e permettere che vengano uccise", ha dichiarato Gokce Gokcen, il numero due del partito.

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