Durante la Biennale Arte in una performance (non autorizzata) utilizzò un pigmento che rendeva fosforescente i microrganismi presenti nell'acqua
La chiazza verde fosforescente apparsa sul Canal Grande oggi richiama alla memoria una clamorosa performance (non autorizzata) dell'artista e architetto argentino Nicolás García Uriburu (1937-2016), pioniere della Land Art. Nel 1968, in occasione della Biennale d'Arte, Uriburu fu protagonista del primo blitz artistico-ambientalista: "colorò" di verde le acque del celebre Canale veneziano utilizzando alcuni secchi pieni di un pigmento (fluoresceina sodica) che rendeva fosforescenti i microrganismi presenti nell'acqua.
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García Uriburu applicò il suo trattamento alla fluoresceina successivamente in altri corsi d'acqua, come il Lac de Vincennes di Parigi (1971), le fontane del Trocadéro di Parigi (1972), il porto di Nizza (1974) e il porto di Anversa (1974). Ha continuato a dedicare la sua arte alla rappresentazione delle specie in via di estinzione e della perdita di habitat con performance ripetendo l'esperimento anche nelle acque dell’East River a New York, della Senna a Parigi, del Tamigi a Londra e del Rio della Plata.
La convulsa Biennale Arte del 1968 non fu solo segnata dalle contestazioni di artisti e pubblico, fu anche lo scenario di una performance spettacolare, fra le prime manifestazioni di Land Art a livello mondiale. Stanco delle tele, Uriburu volle "dipingere" il Canal Grande versandovi litri di una sostanza che colorò le acque di un verde brillante. E Uriburu lo fece, inoltre, senza essere invitato alla Biennale e senza nessun permesso: inevitabile l'arrivo della polizia che lo portò in questura per identificarlo e denunciarlo. Fu solo l'inizio di una serie di "colorazioni" di Uriburu che, condannando il rapporto fra società capitalista e natura, introdussero le questioni ecologiste nel mondo dell'arte.
Nel 2018 al Museo Nazionale di Belle Arti di Buenos Aires si è tenuta la mostra "Venecia en clave verde" che si concentrava su quell'azione dell'artista argentino sul Canal Grande, celebrandone il mezzo secolo, ma presentando anche altre "opere" di Uriburu - tutte di taglio politico - realizzate fra il 1968 e il 1974, anno in cui ritornò ad abbracciare la pittura.
(di Paolo Martini)