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WINE BUSINESS

Una nuova visione per il business del vino italiano

Tre giorni di tasting, masterclass, workshop. Si chiude Italian Taste Summit l’unico format 100% improntato all'export. Tra gli obiettivi delle aziende: internazionalizzazione efficace e tailor made.

Una nuova visione per il business del vino italiano
06 marzo 2023 | 07.40
LETTURA: 3 minuti

Si è chiusa la tre giorni di Italian Taste Summit, “wine is business”, l’unico format business che si prefigge di far crescere l’intera filiera nazionale e che da 7 anni connette una selezione di aziende vitivinicole italiane con decine di buyers e operatori del settore provenienti da tutto il mondo, decisi a scommettere ed investire in Italia. Durante l’ultima tre giorni sono emerse nuove visioni e linee direttive per chi opera nel wine business. Joanna Mirò, patron dell’evento, ha regalato in una sintesi estrema una "guida" sull'inserimento in tutti i mercati, e ancor più in quelli esteri, dove la competizione è molto variegata e imponente. Sono delle linee guida da fare proprie ogni volta che un'azienda vitivinicola decide di espandersi fuori dalla propria cerchia verso mercati più grandi, che sia quello nazionale o a maggior ragione quando si parli di competizione internazionale.

  1. Per una netta percezione e conoscenza della propria identità differenziante occorre analizzare: in cosa mi differenzio da altri competitor, cosa compone la mia unicità davanti ai consumatori?
  2. Per la comprensione del proprio target cliente, la scelta strategica dei mercati opportuni e la selezione dei buyer adeguati in ogni nazione bisogna porsi le seguenti domande: chi compra o comprerebbe il mio vino? Come acquista questo cliente tipo? A quale prezzo, stile del vino e con quale packaging in senso ampio del termine – dall’etichetta alla hospitality passando per l’experience design?
  3. Per essere in linea con i desideri del target cliente, quali strategie di promozione e di vendita sono indispensabili per entrare in contatto e aprire una trattativa adeguata con esso? In una visione b2b, rivolta ai buyer e anche orientata al b2c, clienti del buyer, risulta dunque necessario capire: "sono più adatte le fiere di settore, le azioni mirate o i contatti diretti? In quali contesti e di che tipo? Quali strategie di vendita sono le più efficaci?
  4. Per la trattativa commerciale e l’inserimento dei propri vini nei diversi mercati: è indispensabile partire da partnership già create, lavorando nella costruzione di un legame affettivo e di coinvolgimento emozionale durante l’intero processo di crescita del nostro brand, al fine di elevare la sua reputazione e dei nostri vini e servizi come l’enoturismo.

Grandi nomi del mondo del vino come Firriato, Badia a Coltibuono, Tenuta Trinoro, Casale del Giglio e Cantina di Negrar hanno preso parte alla kermesse insieme a piccole e medie cantine familiari di alto valore come Tenuta di Tavignano, La Collina dei Ciliegi, Ronco del Gelso, Pietro Cassina, Antico Palmento e Stefania Pepe. Le cantine partecipanti si sono confrontate con i più importanti operatori provenienti da USA, Canada, Russia, Giappone, Hong Kong, Emirati Arabi, Messico, Brasile, Germania, Belgio, Lussemburgo, Gran Bretagna, Irlanda, Danimarca, Francia, Polonia, Ungheria, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Svezia, Estonia, Kazakistan e Romania.

“Si è appena conclusa un’edizione eccezionale di Italian Taste Summit: ottime dinamiche, molto business, la passione e la soddisfazione di tutti era palpabile. Più che mai è confermata l’efficacia del nostro format, sempre connesso con le esigenze dei consumatori e dei player ed atto a comprendere le tendenze dei mercati internazionali del vino: così prevediamo le direzioni possibili della costante evoluzione e di anticipare i tempi creando un format ad hoc, pragmatico e funzionale. Sono grata a tutti i partner presenti e onorata della fiducia dei player protagonisti di questa 3 giorni. Un ringraziamento speciale a tutti i relatori che con i vari workshop hanno collaborato a dare un nuovo sguardo sul vino italiano, a Enomundus per la selezione di vini esteri e alle cantine che hanno guidato delle masterclass brillanti con la presenza della stampa del vino italiana”, riferisce Joanna Mirò.

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