
Lo comunica il consigliere del ministero dell'Interno ucraino. Podolyak: "L'Ucraina conduce una guerra esclusivamente difensiva e non attacca obiettivi nel territorio della Federazione Russa"
"Sono emerse informazioni secondo cui il drone sul Cremlino è stato lanciato da partigiani russi della regione di Mosca", lo scrive su Twitter Anton Gerashchenko, consigliere del ministero ucraino dell'Interno dopo l'attacco condotto nella notte con due droni sul Cremlino, considerato da Mosca un attentato alla vita di Vladimir Putin.
Gerashchenko si pone poi alcune domande: "Come ha fatto un drone a superare tutte le difese aeree dispiegate a Mosca? Oh, e come si sentono oggi il capo della difesa aerea russa, (il ministro della Difesa Sergey) Shoigu e (il capo di Stato maggiore Valery) Gerasimov? La Russia cancellerà la parata del 9 maggio? O aspetterà che vi arrivi un drone?".
In un tweet precedente, l'influente consigliere ironizza anche sul fatto che Mosca pensava di conquistare Kiev in tre giorni e ora il Cremlino è attaccato da droni. "24 febbraio 2022: Kiev in tre giorni. 3 maggio 2023: Putin non è stato ferito in un attacco al Cremlino", si legge nel tweet al quale viene allegato il video con il fumo bianco che si alza dal Cremlino.
Kiev smentisce ogni coinvolgimento nell'attacco contro il Cremlino: "Non abbiamo nulla a che fare" con quell'azione, ha detto una fonte della presidenza ucraina. Lo stesso consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak nega che l'attacco con i droni sia opera di Kiev. "Per quanto riguarda i droni sul Cremlino... è tutto prevedibile... la Russia chiaramente prepara un attacco terroristico su larga scala. Per questo ha prima arrestato un ampio presunto gruppo sovversivo in Crimea. E poi mostra 'droni sul Cremlino'. Prima di tutto, l'Ucraina conduce una guerra esclusivamente difensiva e non attacca obiettivi nel territorio della Federazione Russa. E per cosa? Questo non risolve questioni militari. Ma permette alla Russia di giustificare i suoi attacchi contro i civili", si legge nella prima parte di un lungo tweet di Podolyak.