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Trento, giovane runner trovato morto nei boschi: forse ucciso da orso

Da chiarire se sia stato colto da malore e, una volta a terra, sia stato dilaniato dall'animale o se sia stato aggredito mentre correva

Trento, giovane runner trovato morto nei boschi: forse ucciso da orso
06 aprile 2023 | 12.11
LETTURA: 2 minuti

Un runner di 26 anni è stato trovato morto nei boschi di Caldes, nella zona della Val di Sole, in Trentino. Tra le ipotesi al vaglio dei carabinieri quella che l'uomo sia stato vittima di un'aggressione da parte di un mammifero di grandi dimensioni, molto probabilmente un orso. E' da chiarire se il giovane sia stato colto da un malore e, una volta a terra, sia stato dilaniato dall'animale o se sia stato aggredito mentre correva. Il cadavere è stato portato in ospedale per l'autopsia.

Sul corpo del runner è stata disposta l'autopsia dall'autorità giudiziaria per accertare le cause della morte. Le indagini, condotte dai carabinieri, sono coordinate dalla procura di Trento. Se l'esame autoptico dovesse confermare l'aggressione dall'orso, verrà prelevato il dna per capire se l'animale sia lo stesso che, giusto un mese fa, aggredì un 40enne che stava passeggiando con il cane nella stessa zona.

Per chiarire quanto accaduto sarà sottoposto ad accertamenti anche lo smartwatch che aveva al polso il runner per le rilevazione dei parametri vitali.

Il giovane runner è stato trovato morto in un'area montana tra Caldes e Cavizzana a circa 1.500 metri di altezza. Era uscito ieri pomeriggio per andare a correre, come faceva spesso, ma non era rientrato a casa. Quando i familiari hanno dato l'allarme sono subito scattate le ricerche a cui hanno partecipato circa 150 persone tra soccorso alpino, vigili del fuoco, carabinieri. A individuare il corpo sono stati i cani molecolari.

''La vera vittima in questo momento è la famiglia. Capisco la risonanza mediatica, ci son aspetti legati all'ipotesi orso che scatenerebbero delle questioni importanti, ma dietro a tutto questo c'è la famiglia, è rimasta un po' sola. E' una tragedia che colpisce loro ma anche la comunità. Siamo piccole comunità, paesini di montagna, con 400 abitanti, dove ci si conosce tutti. Lui era un ragazzo gioviale e sempre disponibile'', ha detto all'Adnkronos il sindaco di Caldes Antonio Maini.

''In questo momento ci sono le verifiche e gli esami da parte delle autorità competenti e domani ci diranno cosa è successo. Siamo in attesa di avere delle risposte, prima di allora qualsiasi presa di posizione è inopportuna''. Quanto alle polemiche ''non le voglio proprio commentare. Sono persone lontane, non conoscono le nostre zone, le nostre modalità di vivere la montagna''.

Il sindaco racconta di aver ''seguito tutte le operazioni da ieri sera, minuto per minuto. Sono andato con i Carabinieri ad avvertire la famiglia, i genitori e la sorella. Ho cercato di stare loro vicino''. Quanto alle operazioni ''c'è stato un dispiegamento di forze efficientissimo, hanno fatto un ottimo lavoro che purtroppo non ha portato il risultato che ci aspettavamo''.

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