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Monza, lo stadio non sarà intitolato a Berlusconi. E Galliani non ci sta

La mozione di una consigliera è stata respinta dopo un'accesa discussione

Silvio Berlusconi all'U-Power Stadium - Fotogramma
Silvio Berlusconi all'U-Power Stadium - Fotogramma
10 gennaio 2025 | 16.37
LETTURA: 2 minuti

In casa Monza sta montando il caso intorno allo stadio Brianteo. L'impianto, noto come U-Power Stadium per motivi di sponsorizzazione, è stato al centro di polemiche politiche negli ultimi giorni, dopo la proposta di intitolarlo a Silvio Berlusconi, ex presidente del club e artefice della risalita in Serie A, scomparso nel 2023.

Oggi sono arrivate anche le parole di Adriano Galliani, vicepresidente e amministratore delegato del Monza: "È un argomento delicato, che preferisco non affrontare. Ci sono state dichiarazioni e ora valuteremo come Fininvest come rispondere. Cose pazzesche secondo me", ha detto l'ex storico dirigente del Milan a margine dell’assemblea di Lega Serie A. Le parole di Galliani arrivano a infiammare ancora un dibattito che ricorda quello già andato in scena per l'aeroporto di Malpensa, che sarà intitolato proprio alla memoria di Silvio Berlusconi.

Dalla proposta al ritiro della mozione: cosa è successo

La mozione per l'intitolazione dello stadio del Monza a Silvio Berlusconi era arrivata quasi due anni fa, il 12 giugno 2023, ovvero il giorno della morte dell'ex premier. A promuoverla la consigliera comunale, oggi nel Gruppo Misto, Martina Sassoli, che l'aveva giustificata riconoscendo a Berlusconi il merito di aver riportato il club biancorosso in Serie A, investendo ben 25 milioni nella ristrutturazione dell'impianto e nella costruzione del centro sportivo di Monzello, già intitolato proprio a Berlusconi nei mesi scorsi.

La giunta comunale però, di centrosinistra, si è dichiarata da subito contraria, rimandando la mozione di diversi mesi fino all'infuocata discussione di giovedì 9 gennaio. Dietro il no della maggioranza ci sono ragioni morali e politiche, che esulano quindi dai meriti sportivi di Berlusconi, e che hanno poi finito per affossare la mozione, ritirata alla fine, tra le proteste, da Sassoli, con i consiglieri della minoranza infatti hanno lasciato l'aula in segno di protesta.

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