Bernetti (Simfer), ''Il modo di dire 'vincere aiuta a vincere' ha delle basi neurobiologiche, gli atleti che si dedicano all'allenamento mentale delle loro routine e tecniche vedono miglioramenti significativi nelle prestazioni".
L'Australian Open attende il suo re. Jannik Sinner è pronto a confermarsi, da campione del primo slam dell'anno e da numero 1 del tennis mondiale, e a scendere in campo domenica contro il cileno Nicolas Jarry. "Sinner si prepara ad una altra grande stagione, uno degli elementi chiave che si sottolinea spesso è la sua forza mentale, che gli ha permesso di superare in modo incredibile molte difficoltà. Questo è veramente un aspetto centrale per il campione italiano ed in generale per il successo nello sport, anche dal punto di vista neurobiologico. Infatti, l' attenzione al dettaglio e la costante ricerca del miglioramento in ogni singolo allenamento è alla base di meccanismi virtuosi che sfruttano la neuroplasticità". A fare il punto per l'Adnkronos Salute è il medico fisiatra Andrea Bernetti, segretario generale della Simfer (Società italiana di medicina fisica e riabilitativa).
"La neuroplasticità è la straordinaria capacità del cervello di riorganizzarsi formando nuove connessioni neuronali in risposta all'apprendimento, alle esperienze o agli infortuni - spiega il medico fisiatra -Tutto questo porta a miglioramenti delle capacità motorie, delle funzioni cognitive e delle prestazioni atletiche complessive, permettendo al sistema nervoso di riorganizzarsi formando nuove connessioni neuronali attraverso l'apprendimento e le esperienze. Gli atleti che si dedicano all'allenamento mentale delle loro routine e tecniche vedono miglioramenti significativi nelle prestazioni. La visualizzazione prepara il cervello, permettendogli di esercitare e rafforzare i percorsi neurali".
"Inoltre, in modo interessante, il successo dell'allenamento individuale sembra essere associato alla neuroplasticità nelle aree cerebrali correlate al movimento. Ad esempio, i partecipanti con il maggior successo di apprendimento in un compito di equilibrio sono quelli che mostrani i più forti adattamenti strutturali cerebrali. Ancora più interessante - rimarca lo specialista - è che il successo individuale sembra essere correlato ad un miglior apprendimento di abilità motorie. Ad esempio, uno studio del 2012 ha mostrato come che i partecipanti con la più alta densità di materia grigia nel cervelletto, una zona che gioca un ruolo importante nell'elaborazione di schemi di movimento complessi, erano quelli con miglior risultato nella performance. A quanto pare il modo di dire 'vincere aiuta a vincere' ha delle basi neurobiologiche. Confido - conclude - quindi che Sinner possa continuare ad avere successo".