
Lo sciatore italiano ha preceduto Odermatt e Rogentin in Coppa del Mondo
Dominik Paris torna a vincere. Lo sciatore azzurro esulta a Kvitfjell, dove trionfa nella discesa conquistando il suo successo numero 23 in Coppa del Mondo, il 19esimo nella specialità. Paris ha staccato tutti chiudendo in 1'44"67 e precedendo di 32 centesimi Marco Odermatt, secondo, e di 63 centesimi Stefan Rogentin, terzo.
Quarto Von Allmen, seguito da Monney. Odermatt rimane in ogni caso saldamente al comando della classifica generale, con 440 punti di vantaggio su Kristoffersen, secondo in graduatoria. Paris, 35 anni, non vinceva una gara da un anno e tre mesi e in stagione aveva fin qui raccolto un terzo posto nel SuperG di Crans Montana e due quarti posti.
Paris non è riuscito a trattenere l'emozione: “Bello, bello davvero. Non so se sono stato grandioso, ho cercato di far correre gli sci al massimo ed è andata bene. Sciando non mi sentivo benissimo ma percepivo tanta velocità. Con il vento e il sale non era facile capire come interpretare la pista; il feeling non è stato buonissimo, ma quello che conta è il tempo finale”.
"Finalmente sono davanti agli svizzeri. Al momento sono loro i più forti, gli uomini da battere e per me era importante tornare davanti", ha continuato Paris, "mi dispiace non ci sia Mattia Casse oggi, abbiamo parlato che sarebbe stato bello fare doppietta, ma capiterà l’occasione. Odermatt e gli altri svizzeri mantengono sempre uno standard molto elevato su ogni livello. Non sono imbattibili, si possono battere e l’ho dimostrato, ma per farlo è necessario che tutto, ogni singolo aspetto, sia curato alla perfezione. E non si deve sbagliare”.
La sua stagione è in crescendo: "Per fortuna ho trovato una soluzione al setup. Così sono arrivate sensazioni più positive e con loro anche la fiducia e la consapevolezza. Non ero ancora costante ma sentivo la possibilità di poter stare vicino o davanti agli altri. Tra l’ultimo mio successo in Val Gardena e la vittoria di oggi c’è tanto lavoro, da parte dell’intera squadra. Quando le cose non vanno alla perfezione, si vuole trovare una soluzione ma a volte ci vuole del tempo. A Bormio ho capito di essere sulla strada giusta, a Wengen sono arrivato vicino al podio così come a Saalbach. Poi tra Crans Montana e Kvitfjell sono tornato in alto: era fondamentale dimostrare per me e per gli altri di essere ancora capace di essere qui, anche in ottica futura. Gli altri ora sanno che Paris è ancora in grado di vincere”.
Vince Paris, vince Federica Brignone: serve essere esperti per imporsi. Ride, Paris. “Beh, si, qualche anno l’abbiamo. Ma lei è più brava perché vince sempre e dappertutto. Domani intanto c’è un’altra discesa, speriamo in condizioni buone e con meno vento. Poi l’importante sarà non sbagliare”.