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Premier League, arbitro fa coming out: "Sono gay, ma ho preferito nascondermi"

David Coote è stato sospeso dopo un video diventato virale in cui insultava Jurgen Klopp e un altro in cui faceva uso di cocaina

David Coote - Fotogramma
David Coote - Fotogramma
28 gennaio 2025 | 14.06
LETTURA: 2 minuti

Coming out nel calcio inglese. A dichiararsi apertamente omosessuale, e sfidare così un tabù che da sempre avvolge il mondo del pallone, è stato David Coote, arbitro di Premier League al centro delle polemiche negli scorsi mesi per alcune frasi irrispettose rivolte, in un video diventato virale sui social, all'ex tecnico del Liverpool Jurgen Klopp, per cui Coote è stato sospeso dalla Federazione inglese.

“Ho sentito un profondo senso di vergogna durante la mia adolescenza in particolare", ha rivelato Coote al Sun, "non sono riuscito a fare coming out con i miei genitori fino ai 21 anni, mentre quando l'ho fatto con i miei amici ne avevo 25 anni". La sofferenza di Coote lo ha portato a fare uso di cocaina, come mostrato in un altro video, che risale agli scorsi Europei, diventato virale negli scorsi mesi: "La mia sessualità non è l’unica ragione che mi ha portato a certi comportanti. Ma non starei raccontando una storia vera se non dico che sono gay, e che ho avuto molte difficoltà nel cercare di nasconderlo".

"Da arbitro ho sempre nascosto le mie emozioni e così ho nascosto anche la mia sessualità. Una buona qualità per un arbitro, ma terribile per un essere umano. E questo mi ha portato a un certo tipo comportamenti". Tra cui le offese a Jurgen Klopp, durante le quali Coote ha ammesso di non essere sobrio. "Senza il sostegno di familiari e colleghi, non sono nemmeno sicuro che sarei qui oggi".

"Ho avuto problemi di autostima, che hanno inciso sulla mia sessualità. Sono gay e ho faticato a sentirmi orgoglioso di essere 'me' per molto tempo. Durante la mia carriera ho ricevuto abusi profondamente spiacevoli, e aggiungervi anche la mia sessualità sarebbe stato davvero difficile per me. C’è ancora molto da fare nel mondo del calcio e più in generale nella società per combattere ogni tipo di discriminazione e spezzare questo tabù".

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