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Parigi 2024, Carini abbandona match contro Khelif: "Mi ha fatto male"

L'azzurra lascia il ring nel match contro l'algerina, ammessa ai Giochi dopo l'esclusione ai Mondiali 2023 per livelli elevati di testosterone

Angela Carini - Afp
Angela Carini - Afp
01 agosto 2024 | 12.32
LETTURA: 2 minuti

Angela Carini abbandona il match di boxe contro l'algerina Imane Khelif alle Olimpiadi di Parigi 2024. La sfida di oggi 1 agosto, valida per gli ottavi di finale della categoria -66 kg, dura pochi secondi. L'azzurra, dopo un paio di scambi, torna al proprio angolo per farsi sistemare il caschetto. Vengono scambiati pochi colpi, Carini incassa un destro violento e torna di nuovo nel proprio corner: scuote la testa, si fa sfilare il caschetto e si ritira.

Dopo l'annuncio del verdetto, Carini non risponde al gesto di saluto dell'avversaria, poi in lacrime crolla a terra in ginocchio, mentre Khelif saluta l'angolo dell'azzurra.

Carini: "Un pugno mi ha fatto troppo male"

"Io non sono nessuno per giudicare questo match. Per me va bene così, io sono salita sul ring, l'ho fatto per mio padre, fino all'ultimo, poi scusatemi ma io ci ho messo tutta me stessa", dice in lacrime Carini ai microfoni della Rai. "Ero salita sul ring per combattere. Non mi sono arresa, ma un pugno mi ha fatto troppo male e ho detto basta".

"Sono stati i colpi a farmi decidere di smettere. Io sono sempre andata oltre le polemiche. Mi sono fermata perché ho sentito un forte dolore al naso. Il secondo colpo l'ho sentito fortissimo, ho capito che se non mi fossi fermata da sola avrei potuto farmi davvero male. Mi sono detta che era meglio essere consapevole, matura. Non mi importa di nulla quando combatto, mi sono fermata per il dolore al naso. Alla fine, mi sono inginocchiata per mio padre", scomparso dopo le Olimpiadi di Tokyo. "Ho detto 'papà scusami, non ce l'ho fatta'".

Il match è stato preceduto da discussioni e polemiche legate alla presenza dell'atleta africana in una competizione femminile. Khelif lo scorso anno è stata esclusa dai Mondiali, organizzati dall'International Boxing Association, per i livelli elevati di testosterone. Il Cio, che non riconosce l'IBA, ha reso noto che tutte le atlete iscritte ai Giochi rispettano i requisiti.

Algeria difende Khelif

Il Comitato Olimpico algerino (Coa) ha condannato quelli che ha definito "attacchi immorali" contro Khelif.

In una nota diffusa poco prima del match valido per la categoria 66 kg, il Coa ha denunciato "con la massima fermezza gli attacchi maligni e immorali diretti contro la nostra illustre atleta, Imane Khelif, da parte di alcuni media stranieri". Il Comitato algerino ha bollato le accuse rivolte alla boxer "bugie completamente ingiuste". "Siamo tutti con te, Imane - ha aggiunto - L'intera nazione ti sostiene".

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