Improta (Osservatorio Manifestazioni Sportive): ''Alleanze paramilitari tra componenti ultras per manovalanza violenta''
Divieto di trasferta per i tifosi dell'Udinese a Napoli e della Roma a Venezia. E' la proposta scaturita dalla riunione dell'Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive, presieduto da Maurizio Improta, che si è svolta ieri al Viminale. Indicazioni che saranno recepite e discusse oggi nel corso del Comitato di analisi per la sicurezza delle manifestazioni sportive e poi inviate ai prefetti delle città interessate per l'emissione dei provvedimenti di divieto di vendita dei biglietti.
''La prima valutazione sugli incontri di calcio a rischio la facciamo noi in Osservatorio sulla base delle indicazioni che ci danno le questure - spiega all'Adnkronos Maurizio Improta - mentre il comitato, che è un organo più ristretto, fa le valutazioni su come impostare il suggerimento ai prefetti perché poi alla fine non siamo noi tecnicamente a emettere il divieto. Il documento viene inviato ai prefetti e ai questori e poi i prefetti fanno le ordinanze di divieto di vendita''. Oggi il comitato si riunisce in tarda mattinata ma ''l'esito è quasi scontato'', precisa Improta.
''Abbiamo già valutato inoltre la partita Genoa-Venezia, che si terrà il 17 febbraio alle 20.45 - aggiunge - Anche per questo match si proporrà il divieto di trasferta per i veneziani''. Altro incontro sotto la lente quello di Champions League del 12 febbraio Milan-Feyenoord. ''Dopo le interlocuzioni con la Uefa, le autorità olandesi e la questura di Milano, ci sarà la possibilità per i tifosi del Feyenoord di venire ma sotto il monitoraggio della polizia olandese'', sottolinea. Inoltre, aggiunge il presidente dell'Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive, ''c'è un attento monitoraggio su quanto accaduto a Cava de' Tirreni dove l'obiettivo della violenza sono state le forze dell'ordine''.
Quanto all'andamento delle azioni violente legate alle partite di calcio Improta spiega: ''Il dato è che la 'vivacità', per usare un eufemismo, di queste tifoserie è distribuita a macchia di leopardo e non c'è differenza fra la A, la B, la C, la D e i campionati di promozione e di eccellenza. Anzi, man mano che si scende di categoria aumentano in modo direttamente proporzionale le violenze''.
''E' in corso un cambio generazionale delle componenti ultras: oggi sono giovanissimi, non hanno un'appartenenza di tipo campanilistico nel vero senso della parola, la socializzazione avviene in modo anomalo attraverso i social, il fenomeno è drammatico perché si creano quelli che vengono definiti gemellaggi ma sono vere e proprie alleanze paramilitari fra le tifoserie - ricostruisce Improta - Una sorta di mutua assistenza territoriale quando hanno bisogno di manovalanza violenta. Ne è la dimostrazione la presenza a Udine del gruppo di tifosi austriaci per colpire i veneziani. È una cosa che si ripete ovunque e più andiamo in provincia più aumenta il numero di squadre fra la Serie B e la Serie D. Ci sono risentimenti antichi, tra varie località e le varie tifoserie così che diventa complicato anche poi consentirne il passaggio lungo le strade provinciali. Insomma è un puzzle che ogni settimana dobbiamo andare a ricostruire''. (di Giorgia Sodaro)