Il leader del Popolo della Famiglia riaccende la polemica sul concerto e il caso del trapper, prima invitato e poi "censurato" dal sindaco Gualtieri. Dopo il forfait con altri due artisti in solidarietà, il Comune ha organizzato la serata con altri performer , tra cui il dj Gabri Ponte, la PFM, l'Orchestraccia e, notizia delle ultime ore, i Culture Club, band culto degli anni '80
Boy George peggio di Tony Effe? Di sicuro con una fedina penale più lunga, tra condanne e droga. E anche l'Orchestraccia deve una parte del suo successo a una canzone che esalta il femminicidio...Boy George è peggio di Tony Effe. Adinolfi riaccende la polemica sul Capodanno, per cui era stato annunciato il trapper Tony Effe, insieme a Mahmood e Mara Sattei, finché il sindaco Roberto Gualtieri non gli ha chiesto "un passo indietro" dopo le proteste di un gruppo di donne del Pd, legate ai testi sessisti delle sue canzoni. Dopo il forfait anche degli altri due artisti, in solidarietà con il collega considerato "censurato", il Comune ha riorganizzato la serata con altri performer, tra cui il dj Gabri Ponte, la PFM, l'Orchestraccia e, notizia delle ultime ore, i Culture Club, band culto degli anni '80, guidata da Boy George.
Oggi su questo "line-up" interviene sui social Mario Adinolfi, leader del Popolo della Famiglia: "Le “donne del Pd” non hanno voluto Tony Effe al concerto di Capodanno del Circo Massimo per le sue rime sessiste e misogine. In compenso i soldi del Comune di Roma serviranno a pagare Boy George, condannato a New York per possesso di cocaina ai tempi della sua conclamata tossicodipendenza, condannato poi a Londra per sequestro di persona e con sentenza scontata in carcere per aver ammanettato a un muro e percosso con catene il povero Audun Carlsen, escort ingaggiato dal cantante e fotografato nudo".
Ma non finisce qui per Adinolfi: "Il momento più divertente sarà quando l’Orchestraccia, da sempre legata al Pd e quindi la prima a essere chiamata in soccorso da Gualtieri dopo il “licenziamento” di Tony Effe, dovrà introdurre il brano su "Lella" con un pippotto che spieghi perché una canzone scritta da un maschio con il punto di vista di un maschio su un brutale femminicidio senza pentimento sia più accettabile per le “donne del Pd” delle rime del rapper".
Il riferimento è alla canzone di Edoardo De Angelis, negli anni cantata da Antonello Venditti e Paola Turci, che racconta l'omicidio di una donna, Lella, moglie di "Proietti er cravattaro", in questo modo: "Tu nun ce crederai/nun c'ho più visto/L'ho presa ar collo e nun me so' fermato/Che quann'è annata a tera senza fiato/Ner cielo da 'no squarcio er sole è uscito/E io la sotterravo co' 'ste mano/Attento a nun sporcamme sur vestito/Me ne so' annato senza guarda' 'ndietro/Nun c'ho rimorsi e mo' ce torno pure/Ma nun ce penso a chi ce sta la' sotto/Io ce ritorno solo a guarda' er mare".
Un brano duro, che la band ha anche trasformato in un video musicale con Vanessa Incontrada, Sabrina Impacciatore, Ambra Angiolini, Donatella Finocchiaro e Elda Alvigini. L'obiettivo, nel 2017, era dire "no alla violenza sulle donne", dunque c'è un modo per prendere un brano "impresentabile" e capirne il lato artistico, farne un racconto che non necessariamente rappresenta la vita o le idee di chi lo ha scritto.