Il 23enne partenopeo in gara fra le Nuove Proposte, all'Adnkronos dice: "Devo tutto alla mia famiglia. In 'Vertebre' le paure dei 20 anni ma tanti 50enni si riconoscono"
"Pino Daniele? Solo a parlarne mi vengono i brividi. E' mia mamma che mi ha trasmesso l’amore per Pino. Da poco mi hanno regalato il vinile di 'Vai Mò', ero in camera con lei e mi spiegava i testi, e io vedevo nei suoi occhi le scintille mentre mi raccontava la grandezza dietro le sue parole. E' lei che me ne ha fatto innamorare". Emoziona Andrea Settembre mentre, a pochi giorni dal debutto al festival di Sanremo in gara fra le Nuove proposte con 'Vertebre', racconta all'Adnkronos come è nato il suo amore per la musica e la sua passione per Pino Daniele, che al festival verrà omaggiato in diversi momenti. "In questo anno di anniversario era doveroso e giusto omaggiare ancora una volta il suo grande e immenso genio", spiega il giovane artista.
Per Settembre (Andrea come nome d'arte ha scelto solo il cognome) Sanremo "sarà un’esperienza forte, sto cercando di viverla con un grande spirito di iniziativa, di settarmi affinché tutto vada per il meglio -ammette- Voglio stare tranquillo, mi voglio divertire e voglio imparare". D'altronde, a 23 anni è un'emozione "indescrivibile -dice- Sono estremamente grato che mi sia capitato a quest'età. L’anno scorso ero sul divano e guardavo l’inizio del festival e quest’anno mi ci trovo io a gareggiare, questo fa capire quanto la vita è assurda ma anche magnifica". Ma c'è un aneddoto 'premonitore' che gli aveva anticipato la sua presenza sul palco più famoso d'Italia: "Mio fratello quest’estate mi ha detto 'fidati di me tu ci andrai presto, sai perché? Perché io credo che tu abbia talento. E c’è una legge karmica secondo cui il talento viene sempre premiato' -rivela- Io lì per lì non gli dato molto peso, invece è accaduto, e proprio in questi giorni gliel'ho ricordato".
Il rapporto con la famiglia per Settembre è fondamentale. "Devo qualsiasi cosa alla mia famiglia, per me è tutto, sono grato per come mi hanno cresciuto. I miei genitori e i miei tre fratelli mi hanno sempre supportato. Sono fiero della persona che sono e di quello che hanno creato". Il brano che porta in gara, 'Vertebre', "credo sia un messaggio universale, lo definisco un grido di denuncia al fatto che vivere questa età è difficile e nessuno ci ha insegnato come farlo -spiega l'artista napoletano- Questa era è difficile in generale ma in questa epoca storica lo è in particolare".
Il pezzo, record di ascolti con oltre 6,5 mln di stream su Spotify "parla del timore di sembrare fragili, c'è una frase che dice che 'giochiamo a fare i grandi e poi piangiamo all’università' -dice Settembre all'Adnkronos- L’apparenza vince e dobbiamo apparire quello che non siamo. E poi c'è il problema dell’incomunicabilità, secondo me è come se avessimo sviluppato una incapacità a comunicare i nostri sentimenti. Noi ventenni diciamo meno 'ti amo' rispetto alle altre generazioni. Forse per paura, ma secondo me manca quella frase". Quella dei ventenni "è una generazione in un certo senso 'triste', perché nessuno ci ha mai detto come si piange e come si ride".
Ma il pezzo, rivela l'artista, è arrivato anche a chi vent'anni li ha superati da un pezzo. "Mi sono arrivati messaggi di quarantenni e di cinquantenni che mi hanno detto che si sono sentiti rappresentati dalle mie parole -racconta- E questo mi ha fatto rabbrividire, significa che anche quando sei adulto impari ancora e non smetti mai di farlo". Della vittoria a Sanremo non si può parlare: "Io sono una persona molto scaramantica, e in più sono partenopeo, quindi questi pensieri non li faccio! -ironizza Settembre- Scherzi a parte, non ci penso neanche lontanamente. 'Stiamo sotto al cielo', come diciamo a Napoli. Può succedere di tutto. Spero solo di arrivare a più persone possibile. Sarà una bella sfida, è nato un bel rapporto con gli altri tre colleghi, condividiamo gioie e paure".
Dopo Sanremo l'artista sarà l'8 marzo all'Auditorium Parco della Musica di Roma e l'11 aprile alla Casa della Musica di Napoli. E se deve immaginare di collaborare con qualcuno per un progetto di musica tutto napoletano, Settembre non ha dubbi: "Dico Liberato, Rocco Hunt, Geolier e La Niña. Sono veramente diversi tra loro ma danno una bella visione di quella che è la musica napoletana attuale, di cui vado molto, molto fiero". (di Ilaria Floris)