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Si alza il sipario sulla quarta serata del festival, quella dedicata alle cover. I nostri voti a caldo sulle esibizioni dei cantanti
La serata dei duetti è sempre uno degli appuntamenti più attesi del festival di Sanremo, e quest'anno non fa eccezione con esibizioni che spaziano tra diversi generi musicali, dimostrando la versatilità e il talento degli artisti in gara coinvolti. Ecco le nostre pagelle a caldo sulle esibizioni dei Big nella quarta serata del Festival dedicata alle cover.
Pur con qualche incertezza nell'intonazione, l'energia e la grinta degli artisti riescono a dare nuova vita al brano di Battisti. La reinterpretazione, seppur non perfetta, risulta nel complesso godibile.
Un'esibizione all'insegna dell'amicizia e della resilienza. Nonostante qualche piccola incertezza, gli artisti si sono donati al pubblico con generosità ed emozione, regalando un'interpretazione sentita e apprezzabile.
Eleganti e raffinati, hanno offerto un'interpretazione impeccabile. Una performance di altissimo livello, sulla quale c'è poco da aggiungere. Magistrali.
L'esibizione parte in salita con un Tony Effe visibilmente impacciato e alle prese con problemi di intonazione. Nel ritornello Noemi si inserisce con la sua voce graffiante, ma il brano, nel complesso, non emoziona.
Un duetto che non decolla. Lei, che inizia al piano, dimostra maggiore coinvolgimento, mentre lui appare distaccato e sulle sue. L'alchimia tra i due manca, rendendo la performance poco convincente.
Il duetto più sorprendente della serata. L'arrivo del teatrino e la visione di Lucio Corsi e Topo Gigio, entrambi in frac bianco al pianoforte, crea un'atmosfera magica. Un'esibizione incantevole che conquista grandi e piccini, regalando un momento di pura poesia. Magico.
Due voci blues che si incontrano e si fondono in un'interpretazione da brividi. L'esecuzione è emozionante e intensa. Perfetta.
La complicità tra i due artisti è palpabile, le voci si fondono armoniosamente creando un'atmosfera suggestiva.
Un incontro intimo tra voce e chitarra che ha offerto un momento di tranquilla bellezza. Gaia, sbarazzina e a suo agio, regala con Toquinho un'esibizione piacevole e leggera.
Energia pura sul palco dell'Ariston. The Kolors insieme a Sal Da Vinci reinterpretano la celebre hit con un sound moderno e coinvolgente, creando un'atmosfera festosa e travolgente. Scatenati.
Marcella Bella regala un'interpretazione sentita ed emozionante, carica di pathos. La presenza del fratello in sala, autore del brano scritto per Adriano Celentano, aggiunge un ulteriore tocco di commozione ad una performance coinvolgente.
Un omaggio a Pino Daniele vibrante e potente. "Yes, I know my way" in versione funk è una scelta azzeccata. Ci sono le barre, c’è il sound ma c’è soprattutto Pino.
Gabbani come Mr Rain porta i bambini all'Ariston. L'atmosfera è piacevole, nonostante l'approccio diverso di Tricarico. L'idea è originale ma non sorprende.
Belle, brave, tecnicamente impeccabili. Forse un po' prevedibili, ma le loro voci insieme sono pura magia. Manca forse un pizzico di sorpresa.
Esibizione carica di emozioni. Compagni anche nella vita, Cristicchi e Amara regalano un'interpretazione intensa e toccante, dimostrando una profonda connessione artistica e umana.
E' dotata di una buona tecnica vocale ma non convince. Alcuni atteggiamenti risultano forzati e poco credibili.
"Sanremo sta finendo", esordiscono ironicamente i Coma Cose, per poi scatenare l'Ariston con un'esplosione di energia al suono del sax. Il pubblico si alza in piedi, travolto da una performance coinvolgente e originale.
Elegante ed eseguita bene ma l'esibizione non lascia il segno. La performance manca di un elemento distintivo che la rende memorabile. Nonostante la precisione e la raffinatezza, l'esibizione non lascia il segno
Olly reinterpreta 'Il Pescatore' di De André con personalità, modernizzando il classico senza snaturarlo. L'accenno ad un suo brano sul finale ('Menomale che c'è il mare') è un'aggiunta che strizza l'occhio ai fan.
Achille Lauro ed Elodie infiammano il palco con ‘A mano a mano’. Eleganti con una presenza scenica magnetica, i due artisti regalano un'interpretazione coinvolgente. Inizialmente romantici e misurati, si scatenano poi in una performance energica con ‘Folle città’ , liberando tutta la loro carica sensuale.
Esecuzione, priva di sbavature, per l'omaggio a Pino Daniele. Tuttavia, pur nella sua impeccabilità, la performance non ha raggiunto quell'apice emotivo che ci si sarebbe potuti aspettare.
Il brano è una poesia e l'esecuzione porta a casa una sufficienza piena.
Brunori Sas omaggia Dalla con un'esibizione emozionante e rispettosa, trasformando il palco in una vera e propria festa. L'arrangiamento, arricchito da mandolino e percussioni, contribuisce a creare un'atmosfera coinvolgente e vibrante. E dedica il brano a Paolo Benvegnù scomparso lo scorso 31 dicembre.
Una versione inedita del brano, dove prendono spazio delle barre enigmatiche del rapper. A chi saranno dedicate? Quello che sappiamo è che il brano colpisce per testo e interpretazione.
Nonostante un doppio inconveniente tecnico, l'incontro tra tre generazioni di artisti genovesi sul palco dell'Ariston emoziona e conquista il pubblico.
Un'iniezione di energia anni '90. Esibizione ballabile, energica e divertente.