
L'attore all'Adnkronos: "Oggi abbiamo un problema ad accettare noi stessi"
Sebastian Stan torna al cinema dal 20 marzo con 'A Different Man' di Aaron Schimberg, in cui si è trasformato in un aspirante attore affetto da neurofibromatosi che si sottopone a un intervento chirurgico per cambiare l’aspetto deformato del suo volto. L'incontro con Oswald - interpretato dal conduttore tv e attivista Adam Pearson, affetto nella realtà da neurofibromatosi - e la sua serenità nel vivere la vita senza che la malattia lo ostacoli spinge Edward a interrogarsi su se stesso. "Durante le pause dal set andavo a camminare tra le strade di New York con le protesi, mi sono sentito impotente, isolato e vulnerabile. Gli sguardi delle persone mi hanno dato un senso di claustrofobia", ma al tempo stesso, "è stata una grande lezione, mi ha reso una persona più consapevole", racconta Sebastian Stan all'Adnkronos.
Secondo l'attore "oggi abbiamo un problema con l'accettazione di noi stessi. Non siamo incoraggiati a farlo, soprattutto i ragazzi e le ragazze. Ci viene costantemente venduto qualcosa per essere sempre più performanti e per metterci sempre di più a paragone con gli altri. In questo l'avvento dei social non è stato di aiuto. Dovremmo, invece, (re)imparare a stare di più con noi stessi anziché guardare sempre gli altri", conclude.(di Lucrezia Leombruni)