L'attrice all'Adnkronos: "Finalmente si parla di desiderio femminile, ci sono ancora poche storie a raccontarlo"
Meg Ryan in 'Harry ti presento Sally' non è l'unica ad aver lasciato il segno nel cinema con un orgasmo, ormai diventato cult. C'è anche Nicole Kidman che con 'Babygirl', dal 30 gennaio nelle sale con Eagle Pictures, si è messa a nudo esplorando il desiderio sessuale tra orgasmi multipli (di diverse intensità) e la rottura dei tabù sull'eros. Ma anche sulla differenza di età in una coppia.
Kidman, candidata ai Golden Globe, ma 'snobbata' dalle nomination agli Oscar, interpreta una potente donna d'affari che mette a repentaglio la sua vita professionale e personale quando intraprende una relazione segreta e intensa con il suo giovane assistente, interpretato da Harris Dickinson (che regala una delle scene più 'sexy' del film sulle note di 'Father Figure' di George Michael). "Gli orgasmi? Non hanno rappresentato la parte più faticosa della pellicola (diretta da Halina Reijn, ndr)", dice all'Adnkronos Nicole Kidman, che grazie a questo ruolo, più volte definito da lei "scomodo", ha vinto la Coppa Volpi all'ultima Mostra del Cinema di Venezia.
"La parte più faticosa e complessa è stata quella emotiva", spiega l'attrice premio Oscar, "il giorno più difficile è stato quando abbiamo girato la scena della confessione del tradimento con Antonio Banderas, che nel film è mio marito. Il mio personaggio in quel momento si libera ", ricorda Kidman, che ha scelto di fare 'Babygirl' "perché è liberatorio per le donne. Si parla di relazioni, di segreti, di desideri sessuali e di vergogna attraverso una donna che è ha il controllo su tutto, ma ad un certo punto viene attratta dal personaggio di Harris e non può farne a meno". La speranza di Kidman "è che ci siano più storie che raccontino il desiderio femminile, ce ne sono ancora troppo poche", conclude. (di Lucrezia Leombruni)