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Carl Brave: "Con Sarah Toscano arriva il tormentone. Io all'Olimpico? Sono pronto"

L'artista romano si racconta all'Adnkronos in occasione dell'uscita del suo nuovo album 'Notti Brave Amarcord' fuori domani. Sanremo? "Non lo escludo. E' il palco per arrivare al grande pubblico"

Carl Brave negli studi dell'Adnkronos
Carl Brave negli studi dell'Adnkronos
24 aprile 2025 | 18.33
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Un nuovo album con 13 tracce, un nuovo singolo con Sarah Toscano che si candida a diventare hit dell'estate, il ritorno ai live e una nuova consapevolezza che lo porta ad immaginare anche palchi ambiziosi come quello di Sanremo e dello stadio Olimpico. A due anni dal suo ultimo album, Carl Brave segna il suo ritorno sulla scena musicale con il nuovo disco 'Notti Brave Amarcord' (Warner Music Italy), che esce domani. L'artista, che ha ridefinito il suono del pop italiano, mescolando cantautorato, rap e sonorità innovative, è stato ospite del nuovo episodio del vodcast dell'Adnkronos, disponibile in versione integrale sul sito www.adnkronos.com e sul canale YouTube dell'Adnkronos.

L'album è stato anticipato dal singolo 'Morto a galla'. "Questo album sono tutto io, è iper autobiografico. È il racconto del mio vissuto in ordine sparso, tutte immagini, sono io che faccio il 'Morto a Galla' nella mia vita e mi lascio trasportare", racconta Brave. 'Notti Brave Amarcord' spiega l'artista, "è un nuovo inizio. Avevo un po' di nostalgia della sincerità e genuinità che si ha agli inizi, quando fai le cose 'de panza', 'de core'". E questo disco "l'ho fatto così: senza regole con strofe lunghissime e un ritornello solo. Ho mischiato le carte e sono andato 'de panza'". Una botta d'ispirazione che Carl Brave, come lui stesso ammette, non aveva da 10 anni. Cosa ha fatto scattare la scintilla? "Ripensare al passato. Io sono uno che vive molto il presente e non guardo mai indietro. Ripensare, invece, a tutta la mia vita, al mio passato, al viaggio che ho fatto, mi ha dato tanta ispirazione". "Ho scritto come un treno" e questo l'album "è un fiume in piena".

Tredici tracce e nessun featuring. "Strano per me che sono il mago del feat", scherza Brave che spiega: "Questo è un po' il mio libro, è il mio racconto e andava scritto nel mio linguaggio e nel mio stile. Ci sono quindi solo io, ma sui ritornelli ci sono dei cori, perché la mia vita è comunque piena di gente". Per semplificare, "è un po' un quadretto in bianco e nero che va all'indietro". Ma nella versione digitale dell'album si aggiunge un contenuto esclusivo: 'Perfect' cantato insieme a Sarah Toscano. "E' un brano colorato, un singolo allegro, spensierato. È tutto quello che non è questo album, ed è un'altra parte di me che ho sempre avuto" ed è "un altro quadro".

Carl Brave svela di aver seguito Sarah Toscano nel suo percorso artistico: dal talent 'Amici' a Sanremo e "devi avere un bel carattere per reggere la botta del palco dell'Ariston", sottolinea Brave che per questo pezzo dice: "Volevo una pischella fresh, allegra. E lei era perfetta". Il brano si candida dunque a diventare una hit della prossima stagione? "Penso proprio di sì. E' un pezzo estivo ed io ho sempre fatto tormentoni". Ma guai a mettere etichette nella musica: "Da 'Macumba' a 'Vivere tutte le vite' a 'Posso', mi piace fare questa roba e non è facile far piacere una cosa a tutti". Forse, aggiunge, "questo fa un po' storcere il naso ma l'artista deve essere libero. Io posso essere tutto. Faccio quello che voglio, pure l'elettronica".

A fare da sfondo alla sua musica c'è sempre Roma, una città complessa che Brave non hai mai pensato di lasciare: "Io sono uno che viaggia tanto, quindi la lascio per un po' e poi torno. Mi piace l'atmosfera di questa città. E' sicuramente il posto con più ispirazione". L'artista riflette anche sui testi dei rapper spesso accusati di veicolare messaggi violenti: "Secondo me è una grande boomerata. Chi non è dentro al genere non capisce che testi sessisti, violenti, ecc. sono parte del gioco, una sfida a chi li esprime meglio con lo slang giusto. È come pretendere di fare punk con un mandolino". E poi, aggiunge, non è compito dell'artista educare: "Quello spetta ai genitori, allo Stato e alle scuole. La musica è un'altra cosa, il film è un'altra cosa, l'arte è un'altra cosa. Un messaggio, bello o brutto, è un messaggio e basta".

In giro però "c'è troppa musica e non abbiamo tempo di ascoltarla bene. Sono molto fiero di questo mio ultimo lavoro ma la mia paura è che un disco del genere, con così tanto testo, si possa perdere. C'è tanta musica usa e getta e c'è poco pensiero dietro". Per l'artista "il problema è che oggi molti brani nascono da sessioni veloci, dove 10 autori e un produttore sfornano una canzone in 4 ore. Questi pezzi, tutti uguali e intercambiabili, finiscono nel calderone della musica e gli artisti pescano a caso. Questo sistema, secondo me, è una rovina perché 10 cantanti diversi potrebbero cantare la stessa identica canzone".

Sanremo di quest'anno ha però riaperto un piccolo varco e il cantautorato puro è riuscito a farsi notare: "Grazie a questo Festival il pubblico ha potuto distinguere tra la musica 'di plastica' e quella vera". E una partecipazione a Sanremo "non la escludo anche perché è un passaggio che fa esplodere la carriera di un artista anche se non amo stare al centro dell'attenzione". In passato, racconta, "mi è stato proposto ma non avevo il pezzo giusto. Diciamo che volevano una cosa che io non volevo fare" ma non svela di più. E un live allo stadio Olimpico? "Ci devo arrivare", ride ma "mi sento pronto. Sono uno che studia tanto, mi alleno, provo, sono molto metodico. Se succede mi preparo per bene. Poi noi siamo in 11 sul palco con i musicisti, quindi diciamo che lo potremmo riempire bene".

Intanto, l'artista si prepara a tornare live sui palchi dei club delle principali città italiane con il 'Notti Brave Amarcord Tour 2025'. Si parte il 16 ottobre da Napoli per poi fare tappa a Molfetta, Padova, Bologna, Venaria Reale, Milano, Firenze e chiudere a Roma il 27 novembre al Palazzo dello Sport.

Prima della musica, la grande passione per il basket: "Sto in fissa. Mi guardo sempre l'Nba e poi gioco sempre, vado al campetto e mi alleno". E tra basket e calcio non ha dubbi: basket tutta la vita. Nonostante la passione per la pallacanestro, la fede calcistica resta per la Roma, ma sulla Champions è scaramantico: "Non dico nulla. Qualsiasi cosa potrebbe essere una gufata". di Loredana Errico

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