Un passo alla volta. Dopo mesi di indiscrezioni, Mediaset compie il primo e acquista il 9,6% del capitale sociale del broadcaster tedesco ProSiebenSat.1 Media, uno dei più grandi in Europa, con un giro d'affari di 4 miliardi di euro nel 2018. La quota corrisponde al 9,9% dei diritti di voto e il Biscione è destinato a diventare uno dei maggiori azionisti della public company, insieme a Capital Group (10%) e Blackrock, che al 31 dicembre scorso aveva circa il 5,7%. Per la quota, Mediaset dovrebbe aver speso circa 330-340 mln di euro dal momento che la capitalizzazione di mercato di ProSiebenSat.1 è pari a circa 3,4 miliardi.
Il prossimo passo quale sarà? Per ora non c'è niente sul tavolo, ma secondo più di un analista finanziario, il gruppo guidato da Pier Silvio Berlusconi potrebbe salire ancora, almeno fino al 25% del capitale, oppure studiare una fusione. Per ora, fonti di mercato smentiscono la possibilità di nuovi acquisti nel capitale, tantomeno un take over, una scalata ostile.
E Mediaset, del resto, ne sa qualcosa visto che alla fine del 2016 Vivendi è salita con una serie di blitz a sorpresa fino al 28,8% del capitale e ancora lo possiede, tra la proprietà diretta e quote in Simon Fiduciaria. Adesso, il gruppo francese è messo all'angolo, ma dagli affari e da una ipotetica fusione con l'operatore tedesco, Vivendi "potrebbe avere solo vantaggi" visto che questo consentirebbe a Vincent Bolloré un'eventuale uscita più facile e profittevole, osserva un analista contattato dall'Adnkronos che preferisce l'anonimato.
Ad ogni modo, l'investimento è sostenibile per Mediaset che, come ricorda Equita, "ha sempre sottolineato di avere una capacità di investimento fino a un miliardo per acquisizioni" e la società si è premurata di sottolineare che l'operazione "non avrà alcun effetto sulle valutazioni che il cda di Mediaset" del prossimo 25 luglio dovrà prendere sulla proposta di dividendo. Il consolidamento, in questo caso, è industriale e non finanziario, aspetto apprezzato dagli analisti di Mediobanca.
"Ci piace -scrivono in un report - il progetto paneuropeo e pensiamo che l'idea di un'integrazione europea più ampia costituirebbe un elemento sensato per affrontare la crescente competizione tra Ott (da Google a Facebook, ndr), dato che una fusione o un'acquisizione potrebbe aprire la strada a una quantità significativa di sinergie. La governance è la chiave, ed è qui che ci aspettiamo che il dibattito si concentrerà".
Anche l'amministratore delegato Pier Silvio Berlusconi, parla della necessità di unire le forze contro i giganti globali. "L'ingresso amichevole in ProSiebenSat.1 è una scelta - spiega - di lungo periodo per creare valore in una logica sempre più internazionale. Il veloce processo di globalizzazione che condiziona lo scenario internazionale vede infatti noi operatori media europei nella necessità di unire le forze per continuare a competere o anche solo resistere in termini di identità culturale europea a eventuali ingressi ostili dei giganti globali ".
E l'investimento, dice ancora, "ne siamo certi, creerà valore tangibile per entrambi i gruppi". ProSieben, quotata a Francoforte, con i suoi 25 milioni di spettatori ogni giorno, è uno dei più grandi gruppi televisivi in Europa con posizione di leadership in Germania, Austria e Svizzera.