In questa situazione di emergenza sanitaria, in cui l’Italia è chiamata ad agire con grande forza e rapidità, per sostenere il comparto sanitario e le persone colpite dal coronavirus, per supportare le famiglie e i giovani, per salvaguardare il comparto economico e industriale dell’Italia, occorrono misure straordinarie e provvedimenti economici mirati a raggiungere tali scopi.
Tra i numerosi temi in discussione da parte del governo, delle istituzioni e dei principali stakeholder, il messaggio dell’Angi-Associazione nazionale giovani innovatori, promossa e patrocinata dalle maggiori istituzioni italiane ed europee, ha redatto un documento contenente una serie di proposte concrete sull’alfabetizzazione digitale, sulle imprese e le startup, sulla riduzione del divario digitale, sulla tutela del cosiddetto lavoro agile e sulla sicurezza del dato informatico. Proposte che, indirizzate direttamente al parlamento e al governo, rappresentano un contributo per la stesura di provvedimenti ad hoc a sostegno dell’ecosistema innovazione italiano, dei giovani e delle imprese. Angi chiede al governo, data la necessità vitale delle reti nella fase emergenziale, lo sviluppo di un ‘decreto Connessioni’.
Il primo punto proposto dall’Angi riguarda l’alfabetizzazione digitale. Su questo tema l’Associazione chiede di attuare il Piano nazionale scuola digitale, adottare il libro di testo digitale, istituire un fondo per l’acquisto di piattaforme digitali per famiglie bisognose, sviluppare piattaforme proprietarie della pubblica amministrazione come sostegno alla didattica a distanza, rafforzare sui palinsesti Rai la diffusione della cultura digitale attraverso approfondimenti sui canali dedicati ai giovani e nelle rubriche economiche e introdurre campagne di comunicazione dedicate ai temi del digitale verso i target anagrafici della scuola primaria.
Altro punto fondamentale toccato dall’Angi è quello relativo al mondo startup e imprese. Qui si propone di sospendere le scadenze di permanenza nel registro, di quelle sociali e fiscali, accelerare il pagamento dei crediti d’imposta in r&s e investimenti di innovazione, introdurre una moratoria sulle spese irriducibili (esempio affitti, bollette di elettricità e gas, assicurazioni, spese di cloud e server, strumenti di home office, ecc.), sospendere i termini di rimborso di prestiti concessi da banche pubbliche di investimento o garantiti dallo Stato, ridurre le tariffe per spazi di co-working, istituire un ‘fondo di garanzia per le startup’, presso il Fondo nazionale innovazione che possa garantire prestiti a fondo perduto per il sostegno delle startup innovative ed estendere le indennità di licenziamento a tutti i tipi di lavoratori, compresi i nuovi lavoratori dell’economia digitale, come ‘contributo per la perdita di reddito’ per tali lavoratori.
Si passa poi alle strategie per la riduzione del divario digitale, che per Angi deve passare dal sostenere la tecnologia Fixed wireless access per la transizione digitale degli enti locali, sbloccare i fondi per gli incentivi alle famiglie per l'adozione della banda ultralarga (cd. voucher), aggregare i beni relativi alle reti di telecomunicazioni di Tim e Open fiber e dotare i presidenti di Regione di strumenti normativi ad hoc per attuare il piano banda ultralarga, nominandoli commissari per la digitalizzazione e la connettività.
In merito allo smart working e dunque ai lavoratori soggetti alla modalità di lavoro agile, si chiede di rinegoziare le forme dei contratti collettivi di lavoro per introdurre il diritto alla disconnessione e maggiori tutele del bilanciamento lavoro/tempo libero, nonché di incentivare la formazione in ambito cybersicurezza dei dipendenti, sia della Pa che delle piccole e medie imprese, introducendo un credito d’imposta per gli investimenti in sicurezza informatica.
Altra problematica affrontata dall’Angi nel suo articolato documento è quello relativo alla sicurezza del dato informatico. Per affrontarlo Angi propone di istituire un Fondo per la sicurezza cibernetica presso il ministero dello Sviluppo economico, così da incentivare la qualità della sicurezza informatica delle piccole e medie imprese, e istituire un credito d’imposta per gli investimenti tecnologici delle Pmi in sicurezza informatica.
Inoltre, il documento redatto dall’Angi rivolge uno sguardo verso quello che sarà il futuro della mobilità dopo l’emergenza sanitaria. Sul quale, ritiene l’Associazione, urge accelerare la transizione verso veicoli a zero emissioni mediante l’integrazione tra diverse tipologie di mezzi di trasporto, elaborare i big data sul traffico passeggeri al fine di garantire piena continuità (frequenza e velocità) nelle soluzioni intermodali all’interno dell’offerta tpl ed ampliare le aree di parcheggio dedicate al car sharing e favorire l’installazione di colonnine di ricarica mediante la loro concentrazione nelle aree parcheggio dedicate.