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1 distributore automatico ogni 73 abitanti, Italia al top in Ue

Il caffè rappresenta l’86% dei volumi del caldo, per le bevande fredde l’acqua minerale naturale rappresenta il 77%. Buone le performance registrate dai pasti pronti

 - Distributori cibo self service
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30 maggio 2019 | 13.47
LETTURA: 4 minuti

L’Italia è il Paese europeo col maggior numero di distributori automatici installati, ce n’è uno ogni 73 abitanti contro una media Ue di 1 ogni 190 e il parco macchine è cresciuto di oltre 12 mila macchine nel 2018 (+1,4%). L’ultimo studio di settore di Confida, l’associazione italiana della distribuzione automatica, realizzato in collaborazione con Accenture, certifica che lungo lo stivale alla fine dello scorso anno si è raggiunto il numero di 822.175 vending machine presenti in uffici e luoghi pubblici.

La Francia che è al secondo posto, ne ha circa 600 mila e la Germania poco più di 550 mila. I distributori si trovano soprattutto nelle aziende private: 34% nell’industria e 17% nel commercio. Quasi un 20% nel pubblico, con scuola e università che rappresentano l’11% del totale. C’è poi un 9% nella sanità (pubblica e privata) e solo un 3% nei luoghi di transito come le stazioni ferroviarie e della metropolitana.

Nel 2018, rileva Massimo Trapletti, presidente di Confida, "il giro d’affari ha sfiorato i 4 miliardi di euro (3,94 mld euro) con oltre 12 miliardi di consumazioni complessive, tra cibi, bevande e caffè porzionato (capsule e cialde), per una crescita del 4,7% rispetto al 2017".

Ma cosa consumano di più gli italiani nell'automatico? Il caffè che rappresenta l’86% dei volumi del caldo, che corrispondono a 2,8 miliardi di consumazioni (+1,68%). Delle 991 milioni bevande fredde vendute ai distributori automatici (+0,3% rispetto al 2017) l’acqua minerale naturale rappresenta il 77% del segmento e conferma una crescita contenuta (+0,43). L’acqua liscia aumenta quasi dell’1% a quasi 532 milioni di bottigliette vendute mentre quella gasata arretra di mezzo punto (-0,6%) a 235 milioni di bottiglie. Significativo è l’incremento del the freddo (+4%) con 60,3 milioni di consumazioni, degli sport drink con 9,6 milioni di confezioni (+7%) e degli energy drink con 1,8 milioni di consumazioni (+4,5%).

Tra le bevande gassate tengono quelle al gusto cola (che rappresentano il 66% dei volumi), uniche a registrare un incremento di quasi un punto (+ 0,9%) con 63,5 milioni di consumazioni. Soffrono le bevande al gusto arancia (-6,5%) pari al 22% di questo comparto, e le altre bevande gasate (-4,3%).

Agli italiani piacciono, inoltre, più gli snack dolci (323,3 milioni di confezioni vendute) che salati 265,4 milioni di consumazioni e insieme rappresentano il 75% del segmento che è sostanzialmente stabile. Il cioccolato non arresta la sua avanzata: + 1,8% e 144,6 milioni di pezzi venduti, molte più barrette (103,5 milioni) che tavolette.

Attraverso i distributori automatici non si acquistano più solo snack e bevande per una pausa veloce ma si pensa anche alla pausa pranzo. Buone le performance registrate dai pasti pronti con acquisti in crescita del 3,35%. Al primo posto ci sono le pizze (70% dei volumi), seguite da insalate (18%) e pasti da scaldare (12%). Del 4,5% si incrementano i panini venduti rispetto all’anno precedente. Siamo ormai a quasi 35 milioni di pezzi consumati.

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