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A Bologna confronto sulla 'smoke-free society'

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31 ottobre 2018 | 18.56
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Si è svolto all'Opificio Golinelli di Bologna un incontro promosso da Fondazione di Ricerca Istituto Carlo Cattaneo e Philip Morris Italia (PMI). Si è trattata di una prima iniziativa di una serie di tavole rotonde sulle innovazioni a valore sociale aggiunto, ovvero quelle iniziative che partendo dallo status quo, migliorano le condizioni sociali e personali sia per coloro che le adottano sia per l'impatto globale che hanno sulle comunità. Al centro della discussione la volontà di Philip Morris International, leader del mercato delle sigarette da oltre un secolo, di essere promotrice di una “smoke-free society” ovvero una società senza fumo con la conversione dei fumatori adulti ai nuovi prodotti senza combustione (VIDEO).

"Abbiamo deciso di focalizzare la nostra attenzione - ha commentato Maurizio Morini, Direttore dell’Istituto Cattaneo - su un genere di iniziative che partendo dall'innovazione tecnologica possano migliorare la società . Non a caso la scelta è stata di aprire il ciclo con quella del gruppo Philip Morris che da qualche anno ha cambiato rotta, sostituendo le sigarette con prodotti non più a combustione".

"Questo - ha sottolineato Morini - porterà vantaggio a milioni di fumatori di tutto il mondo. E ci fa piacere che questa trasformazione parta proprio da qui, da Bologna, grazie allo stabilimento di recente costruzione e a un importante investimento industriale".

Ad oggi in Italia fumano circa 12,2 milioni di persone pari al 23,3 % della popolazione, un numero che - dopo il calo dovuto anche all'introduzione della 'Legge Sirchia' - è rimasto stabile nell'ultimo decennio. Un mercato molto vasto, che non sembra avere risentito della crisi: anzi, le stime indicano un possibile aumento del numero di fumatori.

“Vorrei iniziare eliminando da subito ogni possibile equivoco Presidente – ha dichiarato l' ad di PMI Eugenio Sidoli - il motivo per cui la nostra azienda oggi è qui a parlare di innovazione è innanzitutto la consapevolezza che il nostro prodotto tradizionale, le sigarette, sono la causa della morte di milioni di persone ogni anno nel mondo. Una responsabilità e una consapevolezza che ci hanno spinti a un cambiamento epocale".

"L'obiettivo è far passare ai nuovi prodotti senza combustione tutti i fumatori adulti che senza una alternativa continuerebbero a fumare sigarette. Secondo molti studi clinici è la combustione la principale causa dell'esalazione delle sostanze nocive. I nuovi prodotti a riscaldamento non portano il tabacco a combustione. Ovviamente è solo attraverso la verifica dei dati scientifici che potremo legittimare la nostra trasformazione”.

All'incontro ha partecipato anche il presidente degli industriali emiliani Alberto Vacchi, che ha definito decisamente interessanti le ricadute economiche su una società smoke-free parlando di una sfida senza precedenti che potrebbe portare grande impatto anche sui costi della salute.

Per Raffaella Sensoli, vicepresidente Commissione Politiche per la salute e Politiche sociali della Regione Emilia-Romagna, "l'obiettivo deve essere sempre quello della prevenzione e della lotta al tabagismo. In un mondo perfetto nessuno fumerebbe. Ma il mondo non è perfetto, l'uomo non lo è. Quindi portare il cittadino verso dispositivi che potrebbero essere meno dannosi è un compito anche delle istituzioni e credo che la leva fiscale potrebbe essere uno degli elementi da utilizzare.”

Alla tavola rotonda ‘scientifica’ hanno partecipato Gerardo Astorino, Dirigente medico di Medicina interna dell’Ausl di Bologna, e Patrizia Hrelia, Professore ordinario di Tossicologia all’Università di Bologna che ha dichiarato "come la riduzione del danno sia una politica già utilizzata in altri ambiti e sarebbe una importante opportunità che ha la società. Deve però essere affrontata sulla base di solide evidenze scientifiche che mi accertino che questi nuovi strumenti di riduzione del danno e potenziale riduzione del rischio impattino veramente e positivamente sullo stato di salute". Con un contributo video è infine intervenuta la vicepresidente della Regione Emilia-Romagna, Elisabetta Gualmini, che ha sottolineato come sia rilevante avere la capacità di sperimentare nuovi sentieri e su innovazioni che abbiano un impatto sul benessere della comunità.

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