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Senato, dopo Polverini il caso Rossi scuote Forza Italia

Si temono nuove defezioni. Partito al bivio dopo il sì alla fiducia al governo da parte dell'ex tesoriera del partito, una delle fedelissime di Silvio Berlusconi, e del senatore Andrea Causin

Fotogramma /Ipa
Fotogramma /Ipa
20 gennaio 2021 | 00.33
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Scoppia il caso di Maria Rosaria Rossi dentro Forza Italia. L'ex tesoriera del partito, una delle fedelissime di Silvio Berlusconi, vota la fiducia al governo Conte al Senato in dissenso, ponendosi fuori dal partito. Una scelta che coglie di sorpresa tutti e spiazza i vertici azzurri. Con lei c'è anche Andrea Causin, anche se la sua 'defezione' era da tempo nell'aria. Antonio Tajani, numero due di Fi, va su tutte le furie e annuncia la 'cacciata' di entrambi in tempo reale.

Ora in tanti si interrogano perchè Rossi si sia spinta a votare a favore ìdell'avvocato del popolo' e se dietro ci sia lo zampino di Silvio Berlusconi. Fonti qualificate azzurre smentiscono che il Cav abbia avallato questa scelta, visto che da giorni va ribadendo in ogni occasione mai con governi di sinistra, siamo opposizione responsabile nel senso che offriamo la nostra collaborazione di tipo istituzionale per fronteggiare l'emergenza pandemica, ma non siamo disposti a salvare Conte.

In tarda serata Rossi al telefono con l'Adnkronos conferma: ''non ho condiviso questa decisione con il presidente del Berlusconi". Ma questo, assicura, non significa rottura con l'ex premier: ''Il mio rapporto di stima e di amicizia con il Presidente è immutato e immutabile". La senatrice spiega le ragioni del suo sì: ''Ho votato la fiducia al presidente Conte, che non è un esponente di partiti. Conte in questo straordinario e delicato momento è la nostra unica interfaccia in Italia e nel mondo...". La visione di Conte è di una politica liberale, europeista e garantista. Io questa visione l'ho sposata nel 1994 e da questa visione non mi separerò mai perché ci credo ora più di allora".

C'è chi dice che dietro il gesto della Rossi ci siano solo ragioni personali legate a vecchie ruggini nei confronti dell'attuale cerchio magico. E che quindi mai andrà a far parte di un gruppo di stampo centrista a sostegno dell'attuale premier. Fatto sta, che però dentro Fi ormai si temono nuove 'defezioni', perche, come avverte un big azzurro, ''quel che conta è il segnale che conta" e il partito, in occasione del doppio passaggio formale di Conte in Parlamento ha perso pezzi: uno alla Camera, Renata Polverini, su 91 deputati, e due a palazzo Madama, Rossi appunto e Causin, su 54 senatori.

Un bilancio che da un lato fa tirare un sospiro di sollievo a chi pronosticava un risultato peggiore ma nello stesso tempo, per la 'portata' dello strappo della Rossi, potrebbe condurre il partito a un bivio. Da qui l'appello di tanti azzurri al leader per scongiurare un 'tana liberi tutti': ''E' ora che Berlusconi batta un colpo, indichi ora la linea da seguire''.

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