All'Adnkronos Salute il presidente della Federazione degli Ordini, Filippo Anelli: "Serviva una norma non a tempo"
Scudo penale per vaccino Covid. "Ribadiamo la nostra delusione e auspichiamo un ripensamento dall'esecutivo" commenta a caldo, parlando con l'Adnkronos Salute, il presidente della Federazione degli Ordini dei medici, Filippo Anelli, sulla bozza del dl, circolata in queste ore, sul tavolo del Consiglio dei ministri. Anelli spiega la 'delusione' col fatto che la norma "sembra riguardare solo la fase della somministrazione dei vaccini anti-Covid, mentre questo è un aspetto molto limitato" dell'attività dei medici in questa fase pandemica. Un aspetto "che ha sicuramente fatto scalpore dal punto di vista mediatico, ma che certamente non preoccupava eccessivamente i medici".
Il presidente Filippo Anelli, sentito dall'Adnkronos Salute, sottolinea infatti che "l'obbligatorietà, sulla quale siamo d'accordo, conferisce agli Ordini professionali di sospendere i professionisti fino al 31 dicembre 2021. E il 1 gennaio 2022 - commenta - ci troviamo punto e a capo". Dunque "sarebbe stata più opportuna una norma di legge più generale che consentisse la protezione del personale sanitario" tout court.
"Siccome abbiamo forte preoccupazione - sottolinea il presidente Fnomceo - che i temi delle pandemie costituiranno nel prossimo futuro una costante, forse una norma di legge più generale sarebbe stata più opportuna", perché dopo gli accertamenti da parte dell'azienda sanitaria competente "spetta all'Ordine determinare una sospensione del professionista". Sospensione dunque con un massimo di tempo.
Nel dettaglio della normativa, Anelli aggiunge: "Concordavamo col Governo circa l'obbligatorietà della vaccinazione per tutti i professionisti sanitari, ma questo meccanismo appare un po' complicato e rimanda ad azioni di sospensione dell'attività da parte dell'Ordine di appartenenza. E attualmente - osserva - se i numeri dei medici che rifiutano il vaccino anti-Covid non è elevato, ribadisco che le leggi attuali sono sufficienti a garantire il rispetto dei diritti del cittadino ad essere salvaguardati e al tempo stesso del professionista sanitario".