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Urologo Minervini: "Chirurgia robotica scelta migliore per cancro rene"

'Conservare il rene allunga la vita del paziente'

Urologo Minervini:
09 aprile 2025 | 17.00
LETTURA: 2 minuti

"La chirurgia robotica è la scelta migliore per trattare il cancro al rene in fase iniziale, e conservare il rene per masse fino a 7 cm allunga la vita del paziente rispetto a una chirurgia radicale. La tecnica da utilizzare in questi casi è la chirurgia mini-invasiva robotica, che rispetto alla laparoscopia, altra tecnica mini-invasiva, ha dei vantaggi in termini di precisione del movimento chirurgico e di ingradimento dell'immagine. Inoltre, rappresenta la prima interfaccia tecnologica tra la mano del chirurgo e il paziente. Immaginate come questa interfaccia possa essere implementata in futuro con la miniaturizzazione e con nuove tecnologie per rendere l'atto chirurgico ancora più efficace". Lo ha detto Andrea Minervini, professore ordinario di Urologia presso il Dipartimento di Medicina e Clinica Università degli Studi di Firenze e direttore della Sod di Urologia e Andrologia presso l'azienda ospedaliera universitaria Careggi di Firenze, intervenendo - oggi a Roma - all'evento dedicato all'edizione 2025 della campagna 'Fianco a fianco. Uniti contro il carcinoma renale', promossa da Msd con il patrocinio della Società italiana di urologia (Siu) e dell'associazione di pazienti Anture.

"C'è una grande differenza tra un tumore del rene in fase iniziale e in fase avanzata. Distinguiamo fondamentalmente tre fasi del tumore del rene", illustra Minervini. La prima è il "tumore localizzato all'interno del rene che, come ogni organo, ha la sua capsula. I tumori che nascono all'interno del rene possono essere confinati all'interno della capsula. Quando il tumore fuoriesce dalla capsula si parla" invece "di tumore localmente avanzato. Il tumore intracapsulare e il tumore localmente avanzato sono tutti e due passibili di terapia chirurgica per asportare completamente la malattia". Si arriva poi al tumore del rene avanzato, un "tumore metastatico, già diffuso in organi vicini o a distanza. Le sedi più frequenti di metastasi sono polmone, ossa, fegato, surrene, che è una piccola ghiandola localizzata sopra il rene, e il rene controlaterale. La terapia chirurgica del tumore localizzato è una terapia che si basa fondamentalmente su un cardine principale, quello che è la conservazione del rene, indicata fino a tumori di 7 cm, quindi le dimensioni sono importanti".

Per l'esperto, la campagna 'Fianco a fianco' promossa da Msd "rappresenta un'iniziativa fondamentale per ampliare le conoscenze dell'opinione pubblica su questa patologia, perché è dimostrato che un paziente consapevole è un paziente che riceverà le terapie migliori".

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