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Tumori, disturbi di memoria e attenzione per 75% pazienti, all’Ieo servizio dedicato

È il primo percorso in Italia che offre soluzioni efficaci contro chemio brain

Tumori, disturbi di memoria e attenzione per 75% pazienti, all’Ieo servizio dedicato
04 marzo 2025 | 13.06
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Ogni anno, su 390mila nuovi pazienti oncologici registrati in Italia, quasi 293mila sviluppano disturbi di attenzione, memoria e concentrazione, generando il fenomeno noto come 'chemo brain'. Per offrire una soluzione efficace a questi disturbi è nato il primo percorso di valutazione e riabilitazione neuropsicologica in Italia, ideato dalla divisione di Psiconcologia dello Ieo, Istituto europeo di oncologia, diretto dalla professoressa Gabriella Pravettoni, che ha l’obiettivo di aiutare le persone, durante e dopo le cure, a superare questi ostacoli grazie a strategie di recupero e compensazione.

"Le patologie e le terapie oncologiche, come chemioterapia, immunoterapia e radioterapia, possono influire temporaneamente sulle capacità cognitive – spiega Roberto Grasso, neuropsicologo allo Ieo di Milano – Si possono quindi manifestare disturbi di memoria, scarsa concentrazione, affaticamento mentale e rallentamento nei processi decisionali. Incontriamo pazienti con difficoltà a ricordare che giorno sia e cosa hanno fatto poco prima. Altri faticano a organizzare la propria giornata sulla base degli impegni professionali e personali. Altri ancora dimenticano gli appuntamenti di lavoro. Il servizio di recupero delle difficoltà cognitive può aiutarli a riprendere quella che era la vita prima della malattia".

Il percorso è suddiviso in 2 step: la valutazione neuropsicologica e la riabilitazione. "La valutazione prevede un’analisi approfondita delle funzioni cognitive del paziente, grazie all’utilizzo di test specifici – continua Grasso – Avviene in struttura e dura circa un’ora e mezza. Gli obiettivi sono: esaminare la memoria a breve e lungo termine, la capacità di attenzione e concentrazione, il linguaggio e le funzioni comunicative, le funzioni esecutive (pianificazione, organizzazione e problem solving) e le abilità visuo-spaziali. Ogni test è condotto da neuropsicologi esperti, in grado di comprendere l’entità dei deficit e di progettare un intervento personalizzato, che si realizza poi nella seconda fase, la riabilitazione, che punta a favorire il recupero delle funzioni cognitive compromesse o a sviluppare strategie di compenso per gestirle in modo più efficace".

La fase di riabilitazione "può essere svolta sia in struttura che da remoto, per favorire i pazienti che sono distanti o che hanno difficoltà di movimento - precisa Grasso - Dopo un primo incontro si pianifica un pacchetto di 10 o 20 sessioni, da svolgere a intervalli di 2-3 giorni l’una dall’altra, perché il cervello si comporta come un muscolo, per questo va 'allenato' con costanza, ma lasciandogli il tempo di recuperare tra un’esercitazione e l’altra. Nella fase riabilitativa vengono svolti esercizi pratici, con focus sulle aree deficitarie individuate in valutazione. Per esempio, se il paziente ha problemi di memoria, esistono attività specifiche da svolgere o con carta e matita o con strumenti tecnologici. Tra questi, riscuotono grande successo i training cognitivi computerizzati, cioè giochi basati su test neuropsicologici che permettono di rafforzare e compensare i domini in modo ludico".Il percorso è nato dalla necessità di fornire un sostegno ai sempre più numerosi pazienti oncologici: le nuove diagnosi di tumore sono infatti in aumento ogni anno, ma con loro aumentano anche i pazienti che sopravvivono grazie a nuove terapie risolutive o cronicizzanti. “Spesso il disturbo cognitivo non viene considerato dagli oncologi come meriterebbe – conclude Grasso – Si vigila molto sugli aspetti biologici (i più comuni effetti collaterali delle terapie oncologiche) e ora anche su quelli psicologici, ma ai problemi intellettivi viene riservata ancora poca attenzione. Si tratta però di disagi che possono impattare tantissimo sulla vita delle persone e che possono essere recuperati o compensati con grande successo, come dimostrano i risultati ottenuti allo Ieo”. Per informazioni sul servizio è possibile contattare la divisione di Psiconcologia dello Ieo, all’indirizzo unita.psiconcologia@ieo.it.

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