
Le liste d'attesa sono lunghe e “potremmo trovarci nell'indesiderata situazione in cui si crea una sorta di binario preferenziale, per chi può pagare di tasca propria e con le coperture assicurativi, e un binario, quello pubblico, destinato a diventare una sorta di Servizio sanitario nazionale residuale. Per questo motivo oggi non dobbiamo preoccuparci della sanità privata accreditata, ma di quell'avanzamento del privato puro che rischia di lasciare al libero mercato una fetta importante di prestazioni sanitarie”. Lo ha detto Nino Cartabellotta, presidente Fondazione Gimbe, partecipando alla sessione ‘Liste d’attesa, come pianificare una risposta strutturale’, nell’ambito dell’appuntamento di Adnkronos Q&A 'Salute e sanità, il doppio binario', al Palazzo dell'Informazione, a Roma.