Circa il 20% delle farmacie eroga servizi avanzati come il monitoraggio delle terapie e il teleconsulto, il 30-35% fornisce servizi di prevenzione, come per esempio la vaccinazione per l’influenza, il 68% consegna farmaci a domicilio e l’80-90% esegue semplici esami diagnostici come la misurazione della pressione o della glicemia. Sono alcuni dati di un sondaggio condotto da Iqvia - provider di informazioni, elaborazione e analisi dei dati in ambito healthcare - su un campione di circa 300 farmacie rappresentative dell’intero territorio nazionale per sondare quali e quanti sono i servizi offerti ai cittadini.
La pandemia ha accelerato lo sviluppo della farmacia dei servizi - osserva Iqvia in una nota - che da presidio per la dispensazione di medicine diventa sempre più un avamposto di salute sul territorio. Secondo Iqvia, per il 78% della popolazione, le farmacie sono state un punto di riferimento durante il Covid, un momento in cui era difficile accedere al proprio medico. Ora l’attesa, a medio termine, è che si rafforzi il rapporto di fiducia del cittadino con il proprio farmacista nella prospettiva che il farmacista assuma sempre più un ruolo di consulenza, non solo nella promozione del benessere, ma anche nella prevenzione e il monitoraggio delle patologie croniche. L’attesa a lungo termine, invece, è che si sviluppino servizi anche di consulenza in farmacia e strumenti digitali (telemedicina, teleconsulto) per il monitoraggio del paziente a domicilio.
Il decreto legislativo che dà il via alla ricetta digitale prolungata per i pazienti con cronicità (varato a maggio 2023) - analizza Iqvia - consentirà al paziente, per esempio, di rivolgersi per 12 mesi direttamente in farmacia per la dispensazione dei farmaci senza passare dal medico di medicina generale per la ripetizione della ricetta. Questo rappresenterà una semplificazione per il paziente ma una grande responsabilità per il farmacista, che potrà seguire più da vicino il paziente con cronicità, supportandolo e monitorandolo nella gestione delle terapie.