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A Carnevale "maschere libere. Aiutare il bimbo a identificarsi nel modello che sceglie"

Il consiglio del pediatra Italo Farnetani: "I genitori non devono condizionare il travestimento, ma assecondarlo con favole e racconti"

(Fotogramma)
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15 febbraio 2025 | 15.38
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"Maschere libere" per i bambini a Carnevale. "I piccoli devono poter scegliere da soli cosa indossare, senza condizionamenti. I genitori non influenzino il travestimento, bensì lo assecondino con storie, favole e racconti, aiutando il figlio a identificarsi nel modello che decide di impersonificare". E' il consiglio di Italo Farnetani, professore ordinario di Pediatria dell'università Ludes-United Campus of Malta, mentre si scaldano i motori per la festa di coriandoli e stelle filanti. Sarà una preziosa occasione di crescita, è la visione dell'esperto, un modo per il bimbo di esprimere con creatività che posto vorrà avere nel mondo.

"Mascherarsi a Carnevale per i bambini è un momento privilegiato - spiega Farnetani all'Adnkronos Salute - forse l'unico in cui possono dare sfogo alla fantasia, all'intuizione, all'immaginazione. Il travestimento, l'acquisizione di un ruolo diverso e desiderato, è un momento importante anche per sviluppare la capacità di ragionamento, proprio perché uscendo dagli schemi tradizionali e ripetitivi" della routine quotidiana "la mente si apre, imbocca percorsi diversi che determinano un arricchimento per il bimbo". Soprattutto "se ha meno di 8 anni", questo processo di identificazione "è un aspetto che i genitori devono favorire".

Il primo suggerimento del medico, dunque, è "lasciare il bambino libero di scegliere una maschera o un costume che gli piaccia. Non è necessario acquistarne di particolarmente costosi o griffati" ed è ammesso anche il riciclo: "Se il bimbo è affezionato a una maschera, a un costume particolare, va bene anche usare quello dell'anno prima se la taglia gli va ancora, o al limite glielo si può comprare uguale". Massima libertà, insiste Farnetani, con un unico 'paletto': "Sconsiglio le maschere che richiamano la violenza e le guerre, quindi raccomando di evitare travestimenti militari, accessori come spade, bastoni e armi varie". Una volta che l'oufit è stato deciso e procurato, "si apre un momento altrettanto importante e privilegiato": la fase dell'immedesimazione.

"I genitori, specie se il bambino ha meno di 8 anni - esorta il pediatra - saranno chiamati a favorire la fantasia e l'immaginazione del figlio aiutandolo a costruire intorno al suo costume un mondo di cui possa sentirsi protagonista". Un esempio concreto: "Al momento di andare al letto, prima di spegnere le luci, la favola della buonanotte potrà essere una storia legata al personaggio impersonato dal bimbo. Su proposta del genitore potrà anche essere il piccolo a inventarla, a ideare racconti e situazioni".

Nessuna pressione o pretesa, però: "Non si tratta di partecipare a una trasmissione televisiva o a un premio letterario, scatenare fantasia e immaginazione è la sola cosa importante", precisa Farnetani. "L'idea - conclude - deve essere proprio quella di promuovere nei bambini più piccoli l'identificazione con il personaggio dei sogni". Talmente amato da volerne vestire i panni.

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