Confermato il provvedimento di tutela della minorenne da parte dello stato. Il padre è agli arresti domiciliari per discredito ripetuto delle forze militari. Masha Moskaleva è una delle otto minorenni che dal 2022 sono state coinvolte in procedimenti giudiziari per aver espresso opinioni non allineate. In un anno, 544 i minorenni fermati per aver partecipato a proteste
La 12enne russa Masha Moskaleva è stata internata in una struttura "per la riabilitazione sociale" per un disegno con le bandiere russa e ucraina, una donna con una bambina per mano, missili che viaggiano in direzione della bandiera ucraina, con la scritta "Io sono contro la guerra", durante una lezione d'arte a scuola, in cui era stato chiesto agli alunni, un mese dopo l'inizio dell'invasione, di esprimersi in sostegno delle forze militare. E' stata la stessa struttura correzionale a confermare, al sito di notizie 7 x 7, il suo internamento, precisando che non sarà rilasciata.
E' una delle otto minorenni coinvolte in procedimenti giudiziari in Russia dall'inizio della guerra, ha denunciato l'organizzazione indipendente Ovd-Info.
Svetlana Davydova, direttrice della Commissione per le questioni minorili della città di Efremov, nella regione di Tula, dove Masha risiedeva insieme al padre, ha spiegato a Rbc che è stato il suo ufficio ad aprire un fascicolo lo scorso gennaio per limitare i diritti genitoriali del padre, così come anche quelli della madre che ha lasciato la famiglia quando Masha aveva tre anni e vive in un'altra città. La famiglia era stata inserita lo scorso anno nell'elenco dei nuclei in "situazioni socialmente difficili", ha aggiunto la funzionaria.
Masha frequentava la scuola numero 9 di Efremov, un istituto schierato con decisione in favore della guerra, come testimoniato dal contenuto del sito web, con una pagina dedicata al "sostegno dei nostri ragazzi al fronte" e da lezioni di addestramento da parte della polizia pubblicizzate con foto degli studenti in uniforme. Quando l'insegnante si è accorta del disegno, si è rivolta al preside che ha subito chiamato la polizia. Il giorno dopo, quando il padre, Aleksei Moskalev, si è presentato a scuola per chiedere spiegazioni su quanto accaduto il giorno prima, è stata di nuovo chiamata la polizia che è arrivata accompagnata da funzionari specializzati nella protezione dei minorenni.
Aleksei, che aveva a sua volta espresso opinioni contro la guerra sui suoi account social, è stato in seguito messo agli arresti domiciliari, dopo esser stato aggredito fisicamente dagli agenti dell'Fsb che hanno anche sottratto i suoi risparmi. Rischia una condanna a tre anni di carcere dopo essere stato accusato di discredito ripetuto delle forze militari e aver già ricevuto una sanzione dell'equivalente di 425 dollari. Masha è stata quindi trasferita in una struttura pubblica fino a che, come aveva spiegato l'avvocato del padre, non si troverà un tutore legale o Aleksei tornerà libero. La ragazzina "sarà sotto la cura dello Stato fino a che non sarà decisa la sorte del padre. Nel caso in cui sarà condannato, e non sarà trovato un parente stretto, allora rimarrà come sola opzione quella del trasferimento in orfanotrofio", ha spiegato Vladimir Bilienko.
Il primo interrogatorio di Masha, è durato diverse ore, senza la presenza del padre o di un legale. Da allora, Masha ha smesso di andare a scuola, a causa degli attacchi di panico di cui ha iniziato a soffrire. A gennaio, l'Fsb fa irruzione nella casa in cui vive, rubando il denaro trovato, l'equivalente di 4mila dollari. Il padre è stato allora portato in questura per un interrogatorio. In quell'occasione è stato picchiato brutalmente. Masha è stata trasferita una prima volta in una struttura per minorenni per un giorno. La famiglia in seguito si è trasferita, ma è stata ritrovata dalle autorità.