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Quando il 'politically correct' è troppo: arriva anche in Italia 'Generazione offesa' di Caroline Fourest

La nota giornalista francesce critica la 'cancel culture' responsabile di un nuovo oscurantismo

La giornalista francese Caroline Fourest, autrice di  -
La giornalista francese Caroline Fourest, autrice di - "Generazione offesa", edito da Nessun Dogma.
08 aprile 2022 | 12.48
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In Occidente assistiamo a "un rivolgimento culturale, virale in rete e nell'accademia, veicolato dal relativismo postmoderno": i diritti universali e la ragione illuminista sono ormai messi in crisi proprio dall'antirazzismo e dalle identità di minoranza. Ideali importanti, che tuttavia talvolta rischiano di generare ostracismo, intolleranza e censura verso chi è 'privilegiato'. E' cresciuta così una "generazione offesa" di giovani ideologizzati attraverso i social, che finisce per promuovere una sorta di nuovo oscurantismo.

Lo spiega la francese Caroline Fourest, nota conduttrice tv, regista e autrice di "Generazione offesa. Dalla polizia della cultura alla polizia del pensiero", uscito oggi in Italia per i tipi di Nessun Dogma, progetto editoriale dell’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti, l'Uaar. La giornalista, collaboratrice tra l'altro di "Charlie Hebdo", critica -da una prospettiva tutta francese, con schietto spirito laico, progressista, e femminista- le possibili derive di quel mondo culturale e sociale che si batte per l'affermazione delle identità di minoranza.

Così mentre sfumano le differenze storiche tra destra e sinistra, quest'ultima oggi simpatizza per le tradizioni degli 'oppressi' e ne asseconda l'isolazionismo. La destra, invece, che si ammantava di bigottismo, usa la laicità contro gli 'estranei' ed esalta la libertà individuale contro il "politicamente corretto". (segue)

Un saggio contro i fondamentalismi, senza sconti a reazionari e xenofobi

E' il trionfo di una generazione social che, tuttavia, rischia di minare l'universalismo illuminista attraverso la cancellazione di idee ritenute offensive, con boicottaggi e 'caccia alle streghe' rispetto a figure più o meno note, nel culto del vittimismo e con una cautela estrema di fronte a tutto ciò che può essere percepito come una 'micro-aggressione'.

Il suo libro, irriverente ma pieno di urgenza e passione, non concorda con un certo 'politicamente corretto': Fourest rischia -e non teme- di essere démodé tra molti liberal, ma che al tempo stesso non fa sconti a reazionari e xenofobi.

La nota cronista e scrittrice francese si è sempre distinta per i suoi commenti al fondamentalismo religioso e per l'impegno a favore della laicità, delle istanze lgbt e dei diritti civili. Ha scritto diversi testi, tra cui "Il genio della laicità" e collaborato con giornali e riviste come "ProChoix". È tra le fondatrici nel 2021 del settimanale "Franc-Tireur", che si contrappone a populismi e identitarismi di destra e sinistra.

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